mercoledì 14 settembre 2011

A Roma mostra Body worlds corpi plastinati dopo la morte


“Body Worlds”: potrebbe sembrare il trailer di un film d’orrore o l’attuazione delle peggiori fantasie di uno psicopatico serial killer e invece no. Si tratta di una mostra. Corpi in mostra, anzi cadaveri in mostra. Cos’è l’arte? Quali i parametri in base ai quali una tela, un quadro, un’installazione, un’esposizione o quello che sia, possa essere considerata oggettivamente e a tutti gli effetti espressione di un qualche genio umano e guadagnarsi quindi il titolo di opera d’arte? Nel corso degli ultimi decenni i nostri occhi hanno assistito a cose molto discutibili, eccentriche, bizzarre, che esulavano totalmente dal consolidato concetto comune di arte ma che si ancoravano a presunti significati nascosti che giustificavano l’opera in sé e la rendevano unica.

Il dibattito su cosa sia l’arte probabilmente non finirà mai ma, se un elemento che la qualifichi come tale sia la sua capacità di provocare emozioni, positive o negative che siano, nell’animo di chi guarda e partecipa all’opera, ebbene questa esposizione di “cadaveri viventi” che sfidano l’ineluttabilità della morte e del disfacimento, potrebbe rientrare nell’ambito di una qualche forma di arte. O meglio collocarsi al confine tra arte e scienza, svelando le meraviglie del corpo umano, tra sublime e macabro. A rimarcare questa dicotomia è la stessa personalità dell’ideatore e autore, battezzato dai media “dottor Morte”, Gunther Von Hagens, anatomopatologo tedesco, padre fondatore della “plastinazione” (1977), il procedimento che permette la conservazione del corpo umano tramite la sostituzione dei liquidi con polimeri di silicone e affini. Il risultato è una sorta di imbalsamazione che rende i reperti organici rigidi ed inodori, mantenendo inalterati i colori.
La mostra, indubbiamente unica nel suo genere, espone il corpo in una maniera inedita e spettacolare, come non si era mai visto finora. Dopo aver girato il mondo intero, sostando in più di 60 città (tra Germania, Belgio, Gran Bretagna, Sud Corea, Giappone e Stati Uniti) contando più di 30 milioni e 13.000 persone registrate come donatori di corpi all’Istituto di Plastinazione di Heidelberg, la particolare esposizione approda anche Roma.

Oggi 14 settembre apre infatti i battenti nella capitale, dove resterà fino al 12 febbraio 2012, in una nuova location di archeologia industriale, nelle Officine Farneto, vicino allo stadio Olimpico. ”Portare Body Worlds a Roma – spiega Gunther von Hagens – somiglia ad un ritorno a casa, perché la mostra si pone fermamente nella tradizione dello studio dell’anatomia umana, che è iniziato con il Rinascimento”.
20 corpi interi plastinati, immortalati in varie posizioni e oltre 200 organi e sezioni dal valore didattico e didascalico. Su questo punto la mission dell’evento è chiara: “The primary goal of BODY WORLDS is health education”. Le finalità di questa esposizione, nelle intenzioni di Von Hagens, risiederebbero nell’opportunità di comprendere meglio il corpo umano e le sue funzioni, di divulgare al grande pubblico il meraviglioso apparato che ci rende umani “naturally fragile in a mechanized world”, di proporre ed enfatizzare stili di vita salutari, di cogliere l’individualità della bellezza anatomica che è in ognuno di noi (www. ww.bodyworlds.com).









                                                                

domenica 21 agosto 2011

E. Dickinson





Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886) è stata una poetessa
estatunitense. È considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo.
Nacque da una famiglia molto in vista, conosciuta per il sostegno fornito alle istituzioni scolastiche locali. Suo nonno, Samuel Fowler Dickinson, era uno dei fondatori dell'Amherst College, mentre il padre ricopriva la funzione di legale e tesoriere dell'Istituto; inoltre, ricopriva importanti incarichi presso il Tribunale Generale del Massachusetts, il Senato dello Stato e la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.
I suoi studi non furono regolari: durante gli anni delle scuole superiori decise, di sua spontanea volontà, di allontanarsi dal College Femminile di Mount Holyoke onde evitare di professarsi pubblicamente cristiana seguendo la moda dei "revival" dell'epoca. Le sue amicizie furono scarse.

Questo fu un giudizio espresso sui suoi genitori:
Mio padre è troppo impegnato con le difese giudiziarie per accorgersi di cosa facciamo. Mi compra molti libri
ma mi prega di non leggerli
perché ha paura che scuotano la mente
Emily Dickinson scoprì la propria vocazione poetica durante il periodo di revival religioso che, nei decenni 1840-50, si diffuse rapidamente nella regione occidentale del Massachusetts. Uno dei suoi biografi ha affermato che concepì l'idea di diventare poetessa avendo come riferimento - in termini biblici - la lotta di Giacobbe con l'angelo.
Emily Dickinson visse la maggior parte della propria vita nella casa dove era nata, ebbe modo di fare solo rare visite ai parenti di Boston, di Cambridge e nel Connecticut. La giovane donna amava la natura, ma era costantemente ossessionata dalla morte, vestiva solo di bianco in segno di purezza. Si innamorò di un pastore protestante ma il suo rimase un amore platonico; dedicò molte sue opere a questo amore. Gran parte della sua produzione poetica riflette e coglie non solo i piccoli momenti di vita quotidiana, ma anche i temi e le battaglie più importanti che coinvolgevano il resto della società. Per esempio, più della metà delle sue poesie furono scritte durante gli anni della Guerra di secessione americana. Per citare alcuni tra i suoi versi più memorabili, le poesie della Dickinson dicono tutta la verità, ma la dicono indirettamente:
Di' tutta la verità ma dilla obliqua -
Il successo sta in un Circuito
Troppo brillante per la nostra malferma Delizia
La superba sorpresa della Verità
Come un Fulmine ai Bambini chiarito
Con tenere spiegazioni
La Verità deve abbagliare gradualmente
O tutti sarebbero ciechi -
Quando Emily Dickinson aveva venticinque anni decise, dopo un breve viaggio a Washington, di estraniarsi dal mondo e si rinchiuse nella propria camera al piano superiore della casa natale, anche a causa del sopravvenire di disturbi nervosi e di una fastidiosa malattia agli occhi, e non uscì di lì neanche il giorno della morte dei suoi genitori. Credeva che con la fantasia si riuscisse ad ottenere tutto ed interpretava la solitudine e il rapporto con sé stessa come veicoli per la felicità. Al momento della sua morte la sorella scoprì nella camera di Emily 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo contenuti tutti in un raccoglitore. Prima della sua morte, fino al 1955, vennero pubblicati solo sette testi. Oggi, Emily Dickinson viene considerata non solo una delle poetesse più sensibili di tutti i tempi, ma anche una delle più rappresentative. Alcune caratteristiche delle sue opere, all'epoca ritenute inusuali, sono ora molto apprezzate dalla critica e considerate aspetti particolari e inconfondibili del suo stile. Le digressioni enfatiche, l'uso poco convenzionale delle maiuscole, le lineette telegrafiche, i ritmi salmodianti, le rime asimmetriche, le voci multiple e le elaborate metafore sono diventati marchi di riconoscimento per i lettori che anno dopo anno l'hanno apprezzata e tradotta.
Emily Dickinson morì di nefrite nello stesso luogo in cui era nata, ad Amherst, nel Massachusetts, il 15 maggio 1886 all'età di 55 anni.
Il linguaggio di Emily Dickinson era semplice e brillante. Non ebbe molti riconoscimenti durante la sua vita, perché i più prediligevano un linguaggio maggiormente ricercato e le sue opere non risultavano conformi a tale gusto dell'epoca.

Il suo amore per la natura traspare da tutte le sue poesie. Altro tema ricorrente è la morte, per esempio Tie the Strings to my Life, My Lord (Annoda i lacci alla mia vita, Signore):

Annoda i Lacci alla mia Vita, Signore,
Poi, sarò pronta ad andare!
Solo un'occhiata ai Cavalli -
In fretta! Potrà bastare!
.....

Addio alla Vita che ho vissuto -
E al Mondo che ho conosciuto -
E Bacia le Colline, per me, basta una volta -
Ora - sono pronta ad andare

Nel 1890, la sorella di Emily, Lavinia, e Mabel Loomis Todd, amica del fratello Austin, riescono a ottenere la pubblicazione di un volume di poesie, primo di una lunga serie. Dal 1924 al 1935 vengono pubblicate altre trecento poesie di Emily Dickinson, trovate dalla nipote Martha dopo la morte della madre, cognata di Emily, a cui le aveva affidate in custodia quando era ancora in vita.
Nel 1955 Thomas H. Johnson cura la prima edizione critica in tre volumi di tutte le poesie di Emily Dickinson, in ordine cronologico e nella loro forma originale (1775 poesie). Dal 1998 è disponibile una nuova edizione critica, a cura di Ralph W. Franklin, sempre in tre volumi, con una revisione della cronologia e una nuova numerazione delle poesie (1789 poesie più otto in appendice).














MATEMATICA

Factorar una expresión que es el cubo de un binomio



P r o c e d i m i e n t o
El desarrollo del cubo de un binomio es:
En esta clase de ejercicios se nos da una expresión como el miembro derecho de las identidades anteriores, es decir un cuadrinomio; y debemos constatar si se trata de un cubo perfecto de binomios (como los miembros izquierdos de las expresiones anteriores); para lo cual debemos proceder de la siguiente manera:
1. Se ordena el cuadrinomio en forma descendente o ascendente respecto a una letra
2. Se extrae la raíz cúbica del primero y cuarto términos del cuadrinomio
3. Se observa si todos los signos son positivos o si se alternan positivo-negativo-positivo-negativo
4. Se triplica el cuadrado de la raíz cúbica del primer término por la raíz cúbica del cuarto término y se compara con el segundo término del cuadrinomio dado
5. Se triplica la raíz cúbica del primer término por el cuadrado de la raíz cúbica del cuarto término y se compara con el tercer término del cuadrinomio dado
6. Si las dos comparaciones hechas en los pasos 4 y 5 son positivas, se trata del desarrollo del cubo de un binomio y se factoriza como tal: dentro de un paréntesis se escriben las raíces cúbicas del primero y cuarto términos del cuadrinomio y separadas por el signo más o por el signo menos, según el caso; y se eleva al cubo el paréntesis
7. Si las dos comparaciones hechas en los pasos 4 y 5 son negativas, no se trata del desarrollo del cubo de un binomio y no se puede factorizar como tal
Factorar:

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MONO O POLI












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BALDOR









1. Pedro debía 60 bolívares y recibió 320. Expresar su estado económico.

S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos dos cantidades con distinto signo, hallamos la diferencia entre las cantidades y el resultado lo expresamos con el signo de la cantidad de mayor valor absoluto.
Respuesta: el estado económico de Pedro es de + 260 bolívares.



2. Un hombre que tenía 1 170 sucres hizo una compra por valor de 1 515. Expresar su estado económico.
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos dos cantidades con distinto signo, hallamos la diferencia entre las cantidades y el resultado lo expresamos con el signo de la cantidad de mayor valor absoluto.
Respuesta: el estado económico del hombre es de - 345 sucres.



3. Tenía $200. Cobre $56 y pagué deudas por $189. ¿Cuánto tengo?
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos cantidades con distinto signo, hallamos los totales parciales de las cantidades positivas y los de las negativas y, luego, calculamos la diferencia entre estas cantidades. El resultado lo expresamos con el signo de la cantidad (de las dos que representan los subtotales) de mayor valor absoluto.
Respuesta: Ud. tiene + $67.


4. Compro ropas por valor de 665 soles y alimentos por 1 178. Si después recibo
2 280. ¿Cuál es mi estado económico?
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos cantidades con distinto signo, hallamos los totales parciales de las cantidades positivas y los de las negativas y, luego, calculamos la diferencia entre estas cantidades. El resultado lo expresamos con el signo de la cantidad (de las dos que representan los subtotales) de mayor valor absoluto.
Respuesta: su estado económico es de + 437 soles.



5. Tenía $20. Pagué $15 que debía, después cobré $40 y luego hice gastos por $75. ¿Cuánto tengo?
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos cantidades con distinto signo, hallamos los totales parciales de las cantidades positivas y de las negativas y, luego, calculamos la diferencia entre estas cantidades. El resultado lo expresamos con el signo de la cantidad (de las dos que representan los subtotales) de mayor valor absoluto.
Respuesta: Ud. tiene - $30.



6. Enrique hace una compra por $67; después recibe $72; luego hace otra compra por $16 y después recibe $2. Expresar su estado económico.
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos cantidades con distinto signo, hallamos los totales parciales de las cantidades positivas y los de las negativas y, luego, calculamos la diferencia entre estas cantidades. El resultado lo expresamos con el signo de la cantidad (de las dos que representan los subtotales) de mayor valor absoluto.
Respuesta: El estado económico de Enrique es de - $9.


7. Después de recibir 200 colones hago tres gastos por 78, 81 y 93. Recibo entonces 41 y luego hago un nuevo gasto por 59. ¿Cuánto tengo?
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos cantidades con distinto signo, hallamos los totales parciales de las cantidades positivas y los de las negativas y, luego, calculamos la diferencia entre estas cantidades. El resultado lo expresamos con el signo de la cantidad (de las dos que representan los subtotales) de mayor valor absoluto.
Respuesta: Ud. tiene - 70 colones.


8. Pedro tenía tres deudas de $45, $66 y $79 respectivamente. Entonces recibe $ 200 y hace un gasto de $10. ¿Cuánto tiene?
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando los subtotales de las cantidades positivas y el de las negativas son iguales, el total es cero.
Respuesta: Pedro tiene 0 pesos.

martedì 16 agosto 2011

la musica



La musica è l'arte e la scienza dei suoni nel tempo. Si tratta di arte in quanto complesso di norme pratiche idonee a conseguire determinati gradevoli effetti sonori, che riescono ad esprimere l'interiorità dell'individuo; si tratta di scienza in quanto studio della nascita, dell'evoluzione e dell'analisi dell'intima struttura della musica. Il generare suoni avviene mediante il canto o mediante strumenti musicali che, attraverso i principi dell'acustica, provocano la percezione uditiva e l'esperienza emotiva voluta dall'artista. Il significato del termine musica non è comunque univoco ed è molto dibattuto tra gli studiosi per via delle diverse accezioni utilizzate nei vari periodi storici. Etimologicamente il termine musica deriva dall'aggettivo greco μουσικός/mousikos, relativo alle Muse, figure della mitologia greca e romana, riferito in modo sottinteso a tecnica, anch'esso derivante dal greco τέχνη/techne. In origine il termine non indicava una particolare arte, bensì tutte le arti delle Muse, e si riferiva a qualcosa di "perfetto".