domenica 20 febbraio 2011

I sintomi più comuni della malattia di Parkinson


I sintomi più comuni della malattia di Parkinson
comprendono il tremore, la rigidità muscolare
e la bradicinesia. Possono essere osservati anche
disturbi dell'equilibrio e alterazioni nella grafia.



Il termine "Paralisi Agitante" è stato per lungo tempo sinonimo di Morbo di Parkinson.
La terminologia fu coniata nel 1817 dal medico inglese James Parkinson che sottolineò i sintomi principali della malattia da lui scoperta: la stanchezza ed il tremore.
Tuttavia, osservazioni successive hanno evidenziato come i pazienti non sono paralizzati, anzi in alcune situazioni di emergenza possono camminare o correre più velocemente di individui normali.
Il tremore, inoltre, non è sempre presente.
Il primitivo termine di paralisi agitante non viene, pertanto, più usato.
Oggi, si parla di Morbo di Parkinson idiopatico, con riferimento alla iniziale descrizione di James Parkinson o Parkinsonismi, in senso più generale, per comprendere anche i casi che hanno una etiopatogenesi differente da quella degenerativa (vascolare, tossica, post-traumatica, iatrogena, ecc...). La diagnosi è essenzialmente clinica ed è basata sulla presenza di almeno due dei seguenti sintomi: bradicinesia, rigidità, tremore a riposo, disturbi dell'equilibrio.
Esistono forme complete con uguale prevalenza di tutti e quattro i sintomi, altre in cui il tremore è dominante (tipo tremorigeno), ed altre ancora in cui predomina l'acinesia e la rigidità (tipo acinetico-ipertonico).
In questi ultimi anni si è delineata una nuova variante acinetico-ipertonica che colpirebbe maggiormente gli arti inferiori e sarebbe legata alla arteriosclerosi o all'idrocefalo normotensivo.
Questa nuova entità non è tuttavia riconosciuta da tutti i maggiori parkinsonologi.
Altre comuni manifestazioni della malattia interessano la postura, il cammino, la parola, la respirazione, l'espressione facciale ed i movimenti delle palpebre o dello sguardo, le funzioni autonomiche e la sfera psichica.
L'inizio è di solito unilaterale ed insidioso tanto che è sempre molto difficile scoprire l'esatta data di esordio della malattia.
Il tremore è il sintomo che maggiormente richiama precocemente l'attenzione del soggetto ed insieme alle fini alterazioni motorie è di grande aiuto diagnostico nello screening di popolazione.
Come manifestazione iniziale è presente in una percentuale variabile tra il 40 ed il 70% dei pazienti. Poiché la rigidità e l'acinesia possono restare sconosciuti per un periodo più lungo, ciò rende ragione del perché la forma acinetico-rigida sia sottostimata in letteratura come forma d'inizio.
Talvolta l'attenzione viene richiamata da disturbi di tipo ortopedico come una periatrite scapolo-omerale o la caduta unilaterale del piede quando affaticato.
Altre volte una riduzione del timbro e tono di voce, sensazione di stanchezza, formicolii in un arto, vertigini e disturbi della deambulazione sono la modalità di esordio.
La sintomatologia può essere notata dopo un intervento chirurgico o una caduta, quando l'azione dello stress può far peggiorare i sintomi o richiamare maggiormente l'attenzione dei familiari sul malato.
La PET e la SPECT possono aiutare nella diagnosi della malattia ma non sono in grado di distinguere le differenti varianti.

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