mercoledì 14 settembre 2011

A Roma mostra Body worlds corpi plastinati dopo la morte


“Body Worlds”: potrebbe sembrare il trailer di un film d’orrore o l’attuazione delle peggiori fantasie di uno psicopatico serial killer e invece no. Si tratta di una mostra. Corpi in mostra, anzi cadaveri in mostra. Cos’è l’arte? Quali i parametri in base ai quali una tela, un quadro, un’installazione, un’esposizione o quello che sia, possa essere considerata oggettivamente e a tutti gli effetti espressione di un qualche genio umano e guadagnarsi quindi il titolo di opera d’arte? Nel corso degli ultimi decenni i nostri occhi hanno assistito a cose molto discutibili, eccentriche, bizzarre, che esulavano totalmente dal consolidato concetto comune di arte ma che si ancoravano a presunti significati nascosti che giustificavano l’opera in sé e la rendevano unica.

Il dibattito su cosa sia l’arte probabilmente non finirà mai ma, se un elemento che la qualifichi come tale sia la sua capacità di provocare emozioni, positive o negative che siano, nell’animo di chi guarda e partecipa all’opera, ebbene questa esposizione di “cadaveri viventi” che sfidano l’ineluttabilità della morte e del disfacimento, potrebbe rientrare nell’ambito di una qualche forma di arte. O meglio collocarsi al confine tra arte e scienza, svelando le meraviglie del corpo umano, tra sublime e macabro. A rimarcare questa dicotomia è la stessa personalità dell’ideatore e autore, battezzato dai media “dottor Morte”, Gunther Von Hagens, anatomopatologo tedesco, padre fondatore della “plastinazione” (1977), il procedimento che permette la conservazione del corpo umano tramite la sostituzione dei liquidi con polimeri di silicone e affini. Il risultato è una sorta di imbalsamazione che rende i reperti organici rigidi ed inodori, mantenendo inalterati i colori.
La mostra, indubbiamente unica nel suo genere, espone il corpo in una maniera inedita e spettacolare, come non si era mai visto finora. Dopo aver girato il mondo intero, sostando in più di 60 città (tra Germania, Belgio, Gran Bretagna, Sud Corea, Giappone e Stati Uniti) contando più di 30 milioni e 13.000 persone registrate come donatori di corpi all’Istituto di Plastinazione di Heidelberg, la particolare esposizione approda anche Roma.

Oggi 14 settembre apre infatti i battenti nella capitale, dove resterà fino al 12 febbraio 2012, in una nuova location di archeologia industriale, nelle Officine Farneto, vicino allo stadio Olimpico. ”Portare Body Worlds a Roma – spiega Gunther von Hagens – somiglia ad un ritorno a casa, perché la mostra si pone fermamente nella tradizione dello studio dell’anatomia umana, che è iniziato con il Rinascimento”.
20 corpi interi plastinati, immortalati in varie posizioni e oltre 200 organi e sezioni dal valore didattico e didascalico. Su questo punto la mission dell’evento è chiara: “The primary goal of BODY WORLDS is health education”. Le finalità di questa esposizione, nelle intenzioni di Von Hagens, risiederebbero nell’opportunità di comprendere meglio il corpo umano e le sue funzioni, di divulgare al grande pubblico il meraviglioso apparato che ci rende umani “naturally fragile in a mechanized world”, di proporre ed enfatizzare stili di vita salutari, di cogliere l’individualità della bellezza anatomica che è in ognuno di noi (www. ww.bodyworlds.com).









                                                                

domenica 21 agosto 2011

E. Dickinson





Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886) è stata una poetessa
estatunitense. È considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo.
Nacque da una famiglia molto in vista, conosciuta per il sostegno fornito alle istituzioni scolastiche locali. Suo nonno, Samuel Fowler Dickinson, era uno dei fondatori dell'Amherst College, mentre il padre ricopriva la funzione di legale e tesoriere dell'Istituto; inoltre, ricopriva importanti incarichi presso il Tribunale Generale del Massachusetts, il Senato dello Stato e la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.
I suoi studi non furono regolari: durante gli anni delle scuole superiori decise, di sua spontanea volontà, di allontanarsi dal College Femminile di Mount Holyoke onde evitare di professarsi pubblicamente cristiana seguendo la moda dei "revival" dell'epoca. Le sue amicizie furono scarse.

Questo fu un giudizio espresso sui suoi genitori:
Mio padre è troppo impegnato con le difese giudiziarie per accorgersi di cosa facciamo. Mi compra molti libri
ma mi prega di non leggerli
perché ha paura che scuotano la mente
Emily Dickinson scoprì la propria vocazione poetica durante il periodo di revival religioso che, nei decenni 1840-50, si diffuse rapidamente nella regione occidentale del Massachusetts. Uno dei suoi biografi ha affermato che concepì l'idea di diventare poetessa avendo come riferimento - in termini biblici - la lotta di Giacobbe con l'angelo.
Emily Dickinson visse la maggior parte della propria vita nella casa dove era nata, ebbe modo di fare solo rare visite ai parenti di Boston, di Cambridge e nel Connecticut. La giovane donna amava la natura, ma era costantemente ossessionata dalla morte, vestiva solo di bianco in segno di purezza. Si innamorò di un pastore protestante ma il suo rimase un amore platonico; dedicò molte sue opere a questo amore. Gran parte della sua produzione poetica riflette e coglie non solo i piccoli momenti di vita quotidiana, ma anche i temi e le battaglie più importanti che coinvolgevano il resto della società. Per esempio, più della metà delle sue poesie furono scritte durante gli anni della Guerra di secessione americana. Per citare alcuni tra i suoi versi più memorabili, le poesie della Dickinson dicono tutta la verità, ma la dicono indirettamente:
Di' tutta la verità ma dilla obliqua -
Il successo sta in un Circuito
Troppo brillante per la nostra malferma Delizia
La superba sorpresa della Verità
Come un Fulmine ai Bambini chiarito
Con tenere spiegazioni
La Verità deve abbagliare gradualmente
O tutti sarebbero ciechi -
Quando Emily Dickinson aveva venticinque anni decise, dopo un breve viaggio a Washington, di estraniarsi dal mondo e si rinchiuse nella propria camera al piano superiore della casa natale, anche a causa del sopravvenire di disturbi nervosi e di una fastidiosa malattia agli occhi, e non uscì di lì neanche il giorno della morte dei suoi genitori. Credeva che con la fantasia si riuscisse ad ottenere tutto ed interpretava la solitudine e il rapporto con sé stessa come veicoli per la felicità. Al momento della sua morte la sorella scoprì nella camera di Emily 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo contenuti tutti in un raccoglitore. Prima della sua morte, fino al 1955, vennero pubblicati solo sette testi. Oggi, Emily Dickinson viene considerata non solo una delle poetesse più sensibili di tutti i tempi, ma anche una delle più rappresentative. Alcune caratteristiche delle sue opere, all'epoca ritenute inusuali, sono ora molto apprezzate dalla critica e considerate aspetti particolari e inconfondibili del suo stile. Le digressioni enfatiche, l'uso poco convenzionale delle maiuscole, le lineette telegrafiche, i ritmi salmodianti, le rime asimmetriche, le voci multiple e le elaborate metafore sono diventati marchi di riconoscimento per i lettori che anno dopo anno l'hanno apprezzata e tradotta.
Emily Dickinson morì di nefrite nello stesso luogo in cui era nata, ad Amherst, nel Massachusetts, il 15 maggio 1886 all'età di 55 anni.
Il linguaggio di Emily Dickinson era semplice e brillante. Non ebbe molti riconoscimenti durante la sua vita, perché i più prediligevano un linguaggio maggiormente ricercato e le sue opere non risultavano conformi a tale gusto dell'epoca.

Il suo amore per la natura traspare da tutte le sue poesie. Altro tema ricorrente è la morte, per esempio Tie the Strings to my Life, My Lord (Annoda i lacci alla mia vita, Signore):

Annoda i Lacci alla mia Vita, Signore,
Poi, sarò pronta ad andare!
Solo un'occhiata ai Cavalli -
In fretta! Potrà bastare!
.....

Addio alla Vita che ho vissuto -
E al Mondo che ho conosciuto -
E Bacia le Colline, per me, basta una volta -
Ora - sono pronta ad andare

Nel 1890, la sorella di Emily, Lavinia, e Mabel Loomis Todd, amica del fratello Austin, riescono a ottenere la pubblicazione di un volume di poesie, primo di una lunga serie. Dal 1924 al 1935 vengono pubblicate altre trecento poesie di Emily Dickinson, trovate dalla nipote Martha dopo la morte della madre, cognata di Emily, a cui le aveva affidate in custodia quando era ancora in vita.
Nel 1955 Thomas H. Johnson cura la prima edizione critica in tre volumi di tutte le poesie di Emily Dickinson, in ordine cronologico e nella loro forma originale (1775 poesie). Dal 1998 è disponibile una nuova edizione critica, a cura di Ralph W. Franklin, sempre in tre volumi, con una revisione della cronologia e una nuova numerazione delle poesie (1789 poesie più otto in appendice).














MATEMATICA

Factorar una expresión que es el cubo de un binomio



P r o c e d i m i e n t o
El desarrollo del cubo de un binomio es:
En esta clase de ejercicios se nos da una expresión como el miembro derecho de las identidades anteriores, es decir un cuadrinomio; y debemos constatar si se trata de un cubo perfecto de binomios (como los miembros izquierdos de las expresiones anteriores); para lo cual debemos proceder de la siguiente manera:
1. Se ordena el cuadrinomio en forma descendente o ascendente respecto a una letra
2. Se extrae la raíz cúbica del primero y cuarto términos del cuadrinomio
3. Se observa si todos los signos son positivos o si se alternan positivo-negativo-positivo-negativo
4. Se triplica el cuadrado de la raíz cúbica del primer término por la raíz cúbica del cuarto término y se compara con el segundo término del cuadrinomio dado
5. Se triplica la raíz cúbica del primer término por el cuadrado de la raíz cúbica del cuarto término y se compara con el tercer término del cuadrinomio dado
6. Si las dos comparaciones hechas en los pasos 4 y 5 son positivas, se trata del desarrollo del cubo de un binomio y se factoriza como tal: dentro de un paréntesis se escriben las raíces cúbicas del primero y cuarto términos del cuadrinomio y separadas por el signo más o por el signo menos, según el caso; y se eleva al cubo el paréntesis
7. Si las dos comparaciones hechas en los pasos 4 y 5 son negativas, no se trata del desarrollo del cubo de un binomio y no se puede factorizar como tal
Factorar:

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MONO O POLI












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BALDOR









1. Pedro debía 60 bolívares y recibió 320. Expresar su estado económico.

S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos dos cantidades con distinto signo, hallamos la diferencia entre las cantidades y el resultado lo expresamos con el signo de la cantidad de mayor valor absoluto.
Respuesta: el estado económico de Pedro es de + 260 bolívares.



2. Un hombre que tenía 1 170 sucres hizo una compra por valor de 1 515. Expresar su estado económico.
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos dos cantidades con distinto signo, hallamos la diferencia entre las cantidades y el resultado lo expresamos con el signo de la cantidad de mayor valor absoluto.
Respuesta: el estado económico del hombre es de - 345 sucres.



3. Tenía $200. Cobre $56 y pagué deudas por $189. ¿Cuánto tengo?
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos cantidades con distinto signo, hallamos los totales parciales de las cantidades positivas y los de las negativas y, luego, calculamos la diferencia entre estas cantidades. El resultado lo expresamos con el signo de la cantidad (de las dos que representan los subtotales) de mayor valor absoluto.
Respuesta: Ud. tiene + $67.


4. Compro ropas por valor de 665 soles y alimentos por 1 178. Si después recibo
2 280. ¿Cuál es mi estado económico?
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos cantidades con distinto signo, hallamos los totales parciales de las cantidades positivas y los de las negativas y, luego, calculamos la diferencia entre estas cantidades. El resultado lo expresamos con el signo de la cantidad (de las dos que representan los subtotales) de mayor valor absoluto.
Respuesta: su estado económico es de + 437 soles.



5. Tenía $20. Pagué $15 que debía, después cobré $40 y luego hice gastos por $75. ¿Cuánto tengo?
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos cantidades con distinto signo, hallamos los totales parciales de las cantidades positivas y de las negativas y, luego, calculamos la diferencia entre estas cantidades. El resultado lo expresamos con el signo de la cantidad (de las dos que representan los subtotales) de mayor valor absoluto.
Respuesta: Ud. tiene - $30.



6. Enrique hace una compra por $67; después recibe $72; luego hace otra compra por $16 y después recibe $2. Expresar su estado económico.
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos cantidades con distinto signo, hallamos los totales parciales de las cantidades positivas y los de las negativas y, luego, calculamos la diferencia entre estas cantidades. El resultado lo expresamos con el signo de la cantidad (de las dos que representan los subtotales) de mayor valor absoluto.
Respuesta: El estado económico de Enrique es de - $9.


7. Después de recibir 200 colones hago tres gastos por 78, 81 y 93. Recibo entonces 41 y luego hago un nuevo gasto por 59. ¿Cuánto tengo?
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando totalizamos cantidades con distinto signo, hallamos los totales parciales de las cantidades positivas y los de las negativas y, luego, calculamos la diferencia entre estas cantidades. El resultado lo expresamos con el signo de la cantidad (de las dos que representan los subtotales) de mayor valor absoluto.
Respuesta: Ud. tiene - 70 colones.


8. Pedro tenía tres deudas de $45, $66 y $79 respectivamente. Entonces recibe $ 200 y hace un gasto de $10. ¿Cuánto tiene?
S o l u c i ó n J u a n B e l t r á n:
Nota: cuando los subtotales de las cantidades positivas y el de las negativas son iguales, el total es cero.
Respuesta: Pedro tiene 0 pesos.

martedì 16 agosto 2011

la musica



La musica è l'arte e la scienza dei suoni nel tempo. Si tratta di arte in quanto complesso di norme pratiche idonee a conseguire determinati gradevoli effetti sonori, che riescono ad esprimere l'interiorità dell'individuo; si tratta di scienza in quanto studio della nascita, dell'evoluzione e dell'analisi dell'intima struttura della musica. Il generare suoni avviene mediante il canto o mediante strumenti musicali che, attraverso i principi dell'acustica, provocano la percezione uditiva e l'esperienza emotiva voluta dall'artista. Il significato del termine musica non è comunque univoco ed è molto dibattuto tra gli studiosi per via delle diverse accezioni utilizzate nei vari periodi storici. Etimologicamente il termine musica deriva dall'aggettivo greco μουσικός/mousikos, relativo alle Muse, figure della mitologia greca e romana, riferito in modo sottinteso a tecnica, anch'esso derivante dal greco τέχνη/techne. In origine il termine non indicava una particolare arte, bensì tutte le arti delle Muse, e si riferiva a qualcosa di "perfetto".





domenica 10 luglio 2011

riabilitazione










LA RIABILITAZIONE

La Riabilitazione è una disciplina complessa che utilizza un approccio globale alla persona, nella sua sfera biologica, affettiva, emozionale e sociale.
Interviene sulle conseguenze di diverse patologie e/o di traumi. Queste conseguenze sono analizzate secondo le tre dimensioni:il danno (o menomazione), la disabilità e l'handicap.
La riabilitazione aiuta le persone con disabilità a raggiungere e mantenere un livello funzionale ottimale sul piano fisico, mentale e psicologico fornendo gli strumenti per ottenere il maggior grado di indipendenza.
La riabilitazione attua misure per creare o ristabilire delle funzioni, o per compensarne la perdita.
NURSING RIABILITATIVO
E’ attività di intervento di più professionalità collegate al lavoro d’equipe, basato su un progetto riabilitativo, intervento sul paziente mirato al raggiungimento della maggior autonomia possibile in relazione alle sue condizioni cliniche e sociali.
Campi di attività professionale dell’Ausiliario Socio Assistenziale (ASA) nell’ambito del nursing riabilitativo sono: la mobilità, il controllo delle posture, i trasferimenti, la toilette, le cure igieniche, il vestirsi,mangiare, comunicare. Queste attività si interfacciano con le altre figure professionali della riabilitazione
AUSILI, PROTESI ED ORTESI
Gli ausili sono strumenti che servono in particolare alla persona disabile (e a chi la aiuta) per fare ciò che non potrebbe fare o per farlo in modo più sicuro e rapido o per prevenire l'aggravarsi di una disabilità. Sono ausili ad esempio la carrozzina, il girello, le stampelle, il tripode, il cuscino antidecubito, il letto ortopedico, il montascale mobile,la cintura per mobilizzare i pazienti, il telo ad alto scorrimento.
Una protesi è un dispositivo artificiale che sostituisce una parte del corpo mancante (un arto, un organo o un tessuto), o integra una danneggiata. Esempi di protesi sono:
gli arti artificiali, la dentiera, l’apparecchio acustico, la parrucca, la protesi d’anca( interna).
Per ortesi si intende un dispositivo medico, un tutore, un'apparecchiatura ortopedica o simili. E’ uno strumento esterno utilizzato per aiutare il paziente in una sua funzione. Esempi di ortesi sono: i collari cervicali, le cinture lombari steccate (o busti ortopedici), le ginocchiere, le cavigliere. La loro funzione è, in genere, quella di garantire una immobilizzazione relativa di un'articolazione colpita, per esempio, da traumi, artrosi, distorsioni dei legamenti o che abbia subito un intervento chirurgico. Un altro impiego delle ortesi è quello concomitante alla riabilitazione o rieducazione funzionale. In questo caso l'ortesi può essere utilizzata per ridurre il carico su un'articolazione e diminuirne il dolore e può essere adoperata a scopo preventivo in casi di osteoporosi o cedimenti ossei.
ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL RACHIDE
Il rachide è costituito dalle vertebre che sono i suoi elementi base, 33 in tutto di cui:
7 cervicali
12 toraciche
5 lombari
5 sacrali
4 coccigee (a volte 3 altre 5)
   Esso visto lateralmente (posizione sagittale) presenta tre curve:
 La lordosi cervicale
 La cifosi dorsale
 La lordosi lombare
Queste tre curve hanno la funzione di conferire alla colonna maggiore elasticità e capacità di assorbire dei carichi.
La struttura anatomica delle vertebre è caratterizzata da una porzione anteriore, il corpo vertebrale e da una porzione posteriore, l’arco, simile ad un ferro da cavallo. In questa sede sono presenti, disposti parallelamente rispetto all’asse maggiore del corpo vertebrale , due processi trasversi e, perpendicolarmente, il processo spinoso. Particolarmente importanti sono i processi articolari che mettono direttamente in contatto, mediante le rispettive faccette, gli archi delle vertebre sovrastanti e sottostanti. Tali elementi anatomici si sovrappongono gli uni sugli altri come una lunga fila di “dadi”. La sovrapposizione degli archi forma un canale, il canale vertebrale, attraverso il quale scorre il midollo spinale e nel tratto lombare le radici nervose che formano la cauda equina.
Fra ogni corpo vertebrale si inserisce il disco intervertebrale che, oltre a separare i corpi vertebrali, ha una importante funzione di ammortizzatore.
La struttura anatomica del rachide è costituita quindi da elementi mobili, distinti gli uni dagli altri e connessi fra loro da numerosi elementi fibro-legamentosi, che le
conferiscono una notevole resistenza meccanica. La colonna vertebrale sorregge la testa, protegge il midollo spinale garantendo l’uscita dei nervi spinali, è asse portante nei complessi movimenti del tronco e partecipa ai movimenti di espansione dell’apparato costale nella respirazione.
Infine, ha il compito di ammortizzare i colpi che il corpo, nel muoversi, subisce.
Il disco intervertebrale è una struttura fibrocartilaginea flessibile; ha la forma di una lente biconvessa che ben si adatta a quella dei corpi vertebrali a cui è interposto. In ciascun disco si possono riconoscere due parti:
il nucleo polposo: è una”pallina gelatinosa”, costituita da elementi che trattengono acqua; ha lo scopo di rispondere alle sollecitazioni delle forze agenti sulla colonna e di distribuirle in modo uniforme all'anulus.
  L’anulus fibroso: solida e concentrica impalcatura periferica, le cui fibre sono disposte in regolari strati concentrici che si incrociano tra loro. Ha lo scopo di contenere e proteggere il nucleo centrale e conferisce al disco grande resistenza alla compressione.
La funzione dei dischi aumenta scendendo lungo la colonna proporzionalmente al carico, fino al tratto lombare. Per questo motivo, tra L1 ed L5, i dischi sono più spessi(come per il resto lo sono anche le vertebre) che non a livello cervicale; sono assenti tra le vertebre sacrali e coccigee e tra le prime due cervicali.
I dischi intervertebrali sono collegati, anteriormente e posteriormente lungo l’intera colonna, da legamenti fibrosi che ne costituiscono una potente struttura di rinforzo.
STRUTTURA, FUNZI0NE E BIOMECCANICA DEL DISCO INTERVERTEBRALE:
Come dicevamo il disco intervertebrale è un anello fibroso e al suo centro contiene il nucleo polposo che comprimendosi ha la funzione di distribuire uniformemente la pressione.
Il nucleo polposo, che è ricco d’acqua, si riempie e svuota durante il giorno e la notte solo grazie alla sua compressione e decompressione: si ha cioè uno scambio di liquidi con lo spazio circostante attraverso un meccanismo che si chiama pressione osmotica che è favorita appunto dalla mancanza di pressione (schiena sdraiata a riposo) e sfavorita dalla compressione (schiena in carico); nel primo caso si “riempie” di acqua ed aumenta di volume, nel secondo si vuota dall’’acqua e riduce di volume (- 10% di altezza); durante il giorno abbiamo pertanto una variazione del 1 -2% in altezza. Al mattino i risulta più “gonfio”, la schiena tende ad essere più rigida: la flessione è del 300% più rigida (ed è il momento più pericoloso per la fuoriuscita di un’ernia).
Con l’invecchiamento il disco fibroso va incontro a lesioni circonferenziali con rottura delle fibre, il nucleo polposo tende a degenerare fino a perdere completamente il suo contenuto in acqua: è uno dei motivi per cui invecchiando la nostra schiena diventa più rigida e meno mobile.
IL DISCO NEI MOVIMENTI DELLA COLONNA
Il rachide compie nel suo tratto dorso-lombare 6 movimenti elementari:
Flessione; Estensione;Rotazione destra; Rotazione sinistra; Inclinazione o flessione laterale destra; Inclinazione o flessione laterale sinistra.
Durante la flessione il disco è compresso anteriormente, la parte posteriore dell’anulus viene stirata ed il nucleo polposo viene spostato posteriormente.
Molti studi scientifici hanno evidenziato che in completa flessione la pressione all’interno del disco, misurata nel nucleo polposo, aumenta fino all’80%.
Durante l’estensione il nucleo polposo del disco intervertebrale viene spinto in avanti sollecitando la porzione anteriore dell’anello fibroso; il disco viene compresso posteriormente e la parte anteriore dell’anulus stirata. Questo movimento produce un impatto tra i processi spinosi e tra il processo articolare inferiore con la lamina sottostante: si ha quindi che il carico viene “preso” dalle articolazioni posteriori e il carico sul disco si riduce del 35% rispetto al carico in piedi in posizione neutra della colonna.
Nella flessione laterale/rotazione il nucleo viene spinto sul lato opposto

.
Un’azione eccessiva e prolungata del carico discale, sommata al naturale invecchiamento di queste strutture, può provocare un progressivo deterioramento dell’anello fibroso, che tende a fissurarsi e a rompersi con conseguente discopatia.
Si può avere spostamento di materiale nucleare fino ad avere una protrusione o un’ernia discale. ed eventuale interessamento delle strutture adiacenti.
Da quanto abbiamo detto risulta evidente che sulla schiena, particolarmente sul tratto lombare, grava un carico meccanico durante le attività della vita quotidiana.
Il risultato è che una larghissima fetta di popolazione soffre di mal di schiena.
Infatti è stato calcolato da diversi studi che il 50- 80 % della popolazione adulta ha in un certo momento della propria vita mal di schiena. Questo ha anche una natura ricorrente: il 40% della popolazione soffre di mal di schiena ogni anno; si può arrivare a dire che il mal di schiena è “normale” nel senso che ce lo hanno o lo hanno avuto praticamente quasi tutti.
Inoltre rappresenta la prima causa di assenza dal lavoro e colpisce nel mondo milioni di persone; è una delle cause più comuni di disabilità nei lavoratori
FATTORI DI RISCHIO:
- Fattori individuali,cioè legati alla persona, alla sua conformazione e al suo patrimonio genetico.
- Maggior rischio tra i 25 e 55 anni, con una media di 42anni
- Sollevamento frequente di carichi
- Sollevamento di carichi elevati
- Piegamenti e torsioni frequenti
- Piegamento e torsioni mantenute
- Posture costrette
- Posture protratte
- Fumo
- Sedentarietà e sovrappeso
- Alcune attività ricreative (giardinaggio, bricolage, ecc.)
- Alcune attività sportive che possono causare piccoli traumi ripetuti
CONSIGLI PRATICI PER PREVENIRE IL MAL DI SCHIENA

Come abbiamo già detto mantenere in maniera prolungata una stessa posizione o eseguire particolari movimenti in modo scorretto ( come sollevare pesi ) possono essere causa di dolore.
Sappiamo anche che il disco intervertebrale è una delle strutture maggiormente esposte ad alterazioni strutturali, in quanto deve sostenere carichi importanti ogni qual volta si debbano sollevare o trasportare pesi
Un peso di 10 Kg sollevato in maniera corretta grava sui dischi intervertebrali lombari con un carico di 227 Kg
Quando il carico discale è pari a 350 kg, il disco è a rischio di frattura:
Stare seduti rilassati porta la colonna lombare alla massima flessione, lo stesso grado della flessione completa stando in piedi.
La posizione seduta rilassata provoca un eccessivo stiramento dei legamenti spinali posteriori, arrivando nella posizione di fine arco.
Si è calcolato che le persone durante la giornata mantengono prevalentemente la posizione flessa, si arriva a fare fino a 1000 posizioni flesse in un giorno; raramente invece ci si estende.
Consigli pratici:
- allargare la base di appoggio: tenere i piedi distanti quanto la larghezza delle spalle
- per una maggiore stabilità flettere lievemente gli arti inferiori
- tenere il carico da sollevare vicino al proprio baricentro
- evitare di rimanere con la schiena flessa in avanti e le ginocchia tese
- per scaricare fino all’80% del peso del tronco: appoggiare l’arto superiore al letto
- se si deve agire al letto del paziente chinati in avanti: appoggiare un ginocchio al bordo del letto
- se si deve stare accovacciati: appoggiare un ginocchio a terra (posizione del cavaliere servente)
- per operare verso il basso: chinarsi perpendicolarmente flettendo le ginocchia, allargando la base d’appoggio, colonna dritta.
Se devi alzarti da letto:
- ruotati sul fianco a gambe piegate, appoggia le mani sul letto il più vicino possibile al corpo, facendo leva sulle mani, fai scendere dal letto le gambe v
- quando trasporti dei pesi, non portare un grosso peso solo con un braccio, ma suddividilo in due oppure "abbraccialo;
- se devi spostare un oggetto evita le torsioni del tronco e sposta tutto il corpo
- evita di sollevare oggetti troppo pesanti da solo; se non puoi evitarlo, non piegare la schiena, divarica e piega un poco le gambe, tieni il peso il più possibile vicino a te
- evita tutte le posizioni ferme mantenute a lungo. Se devi stare “seduto” cerca una sedia di altezza giusta e metti un sostegno lombare (è sufficiente un golfino arrotolato), appoggia i gomiti su braccioli o sul bordo del tavolo. In ogni caso “alzati spesso” ;
- se devi guidare, usa un sostegno lombare, ricorda che la distanza dai pedali deve consentire al bacino di appoggiarsi allo schienale e di mantenere le ginocchia semiflesse
- se devi spostare un armadio, usa la tua schiena per spingerlo;

- se devi lavorare in basso: evita di piegare, la schiena, piega le ginocchia;
- se devi stare in piedi a lungo, cambia spesso posizione; cerca di appoggiare un piede sopra ad un rialzo e alterna le due gambe;
- impara a rilassarti, a ridurre lo stress per evitare tensioni inutili che rischiano di scaricarsi sulla schiena
Nella vita di tutti i giorni eseguiamo molti più movimenti in flessione che in estensione
- Ci alziamo, ci flettiamo per lavarci, ci sediamo a fare colazione
- Il più delle volte ci sediamo in macchina per andare al lavoro
- Molti stanno seduti per la maggior parte del tempo al lavoro
- Alla sera mangiamo seduti, poi ci sediamo in poltrona a leggere o guardare la tv
Per i motivi di carico che abbiamo analizzato risulta quindi importante riequilibrare le forze nella giornata
- Con frequenti estensioni della schiena da eseguire:
In piedi e/o da sdraiati
- Gli esercizi di estensione in piedi andrebbero fatti prima di compiere uno sforzo in flessione (4 - 5 movimenti) e dopo
- Una schiena normale deve essere mantenuta elastica nei suoi piani di movimento, soprattutto nell’estensione e nella flessione
- Nell’arco della giornata varrebbe la pena di sdraiarsi (a terra o su un lettino) ed eseguire 8-10 flessioni portando le ginocchia al petto
- seguite da 8-10 movimenti di estensione sulle braccia
Altro esercizio utile:
Il gatto: inarcare la schiena con movimento lento e ritmico verso l’alto e basso
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IL MOVIMENTO IN CONDIZIONI DI NORMALITA’
I movimenti sono stati denominati in base alla suddivisione del corpo in tre piani :
 sagittale
 frontale
 orizzontale
Sul piano sagittale abbiamo i movimenti di :
 flessione in avanti
 estensione all’indietro
Sul piano frontale:
 abduzione ( in fuori)
 adduzione ( indentro) per i segmenti pari;
 flessione laterale dx o sn per i segmenti sull’asse mediano
Sul piano orizzontale:
 rotazione interna ed esterna per i segmenti pari;
 rotazione destra o sinistra per i segmenti sull’asse mediano
Per quanto riguarda gli arti la definizione corretta è:
Arto inferiore :
 coscia (sopra il ginocchio)
 gamba (sotto il ginocchio)
Arto superiore:
 braccio (sopra il gomito)
 avambraccio (sotto il gomito)
CONCETTO DI EQUILIBRIO
Un corpo rigido si dice in equilibrio quando la risultante delle forze cade all’interno della base di appoggio (Newton). Il corpo umano che non è rigido, compie continui movimenti equilibratori per mantenere o recuperare una posizione ; rispetto alla forza di gravità può assumere posizioni diverse, dove si può avere una superficie d’appoggio più o meno ampia. L’ equilibrio è la capacità di mantenere la proiezione del baricentro all’interno della base di appoggio. Nel passaggio da sdraiati alla posizione eretta si ripercorrono le tappe che il bambino compie durante i primi 14 mesi di sviluppo, tappe che vengono usate anche in riabilitazione. Il bambino acquisisce un graduale controllo posturale contro le forze di gravità e sviluppa abilità motorie. Inizia ad alzare il capo da supino e da prono, rotola, si mette seduto, a quattro zampe, in ginocchio e si alza in piedi: riduce la base d’appoggio fino alla stazione eretta. L’adulto da sdraiato deve essere in grado di girarsi da supino a prono e viceversa, mettersi sul fianco, seduto, in piedi e camminare: in questi passaggi si ha un progressivo innalzamento del baricentro con maggior impegno nel controllo dell’equilibrio.

Nella posizione eretta la proiezione del baricentro del corpo deve cadere all’interno dello spazio tra i due piedi.
Nel passaggio all’appoggio su un solo piede la linea del baricentro deve passare per la gamba in appoggio ed al centro del piede
IL CAMMINO
I meccanismi del cammino sono innati: il bambino impara a camminare non appena è in grado di mantenere l’equilibrio. Durante il cammino si ha un trasferimento della linea di gravità da una gamba all’altra. Abbiamo per ogni arto inferiore una fase di appoggio del piede, durante la quale mantiene il contatto a terr,a e una di sospensione durante la quale il piede si porta in avanti. La fase di appoggio inizia con il tallone, segue tutta la pianta, il distacco del tallone ed infine delle dita del piede
Ha così inizio la fase di sospensione dove l’arto raggiunge quello avanti (passo posteriore) , lo supera (passo anteriore), poggia a terra con il tallone ed il ciclo ricomincia
L’altro arto è in appoggio sulle dita quando il primo poggia il tallone, si stacca da terra subito prima che l’altro poggi pienamente la pianta. Toccherà terra con il tallone mentre l’altro poggerà di dita e il ciclo ricomincia.
Riassumendo:
 Appoggio doppio: i 2 piedi sono a terra, uno termina e l’altro inizia l’appoggio
 Oscillazione di uno, appoggio singolo dell’altro
 Seconda fase di appoggio doppio: i due piedi invertono le zone di contatto col terreno
 Oscillazione del secondo arto
Il doppio appoggio è tipico del bipede e differenzia il cammino dalla corsa dove si ha una fase di doppia sospensione. La lunghezza del passo è quella tra due appoggi successivi dello stesso tallone. Nel cammino normale la lunghezza dei passi destro e sinistro è uguale. La velocità può variare da
10
poche centinaia di metri a circa 10 km all’ora. In un cammino patologico può essere alterata sia la lunghezza che la durata delle varie fasi.
Salire le scale
I gradini normali hanno altezza di 16-18 cm e profondità 25-30 cm
Nel salire le scale un arto resta in appoggio, l’altro sale sul gradino : si piega prima il ginocchio e poi l’anca e la caviglia; il piede si appoggia con tutta la pianta al gradino ( a volte il tallone resta fuori); a questo punto viene trasferito ili carico sul piede anteriore e staccato da terra l’inferiore; il lavoro viene compiuto quasi tutto con l’arto che poggia sul gradino superiore.
Scendere le scale
Il peso si sposta su un solo arto che si flette mentre l’altro viene portato sul gradino inferiore, inizia il distacco del piede posteriore e il ciclo ricomincia. L’arto che compie la maggior parte del lavoro è quello sul gradino superiore che controlla la discesa del corpo verso l’altro arto fino al suo completo appoggio e carico.
IL MOVIMENTO DISTURBATO
Dopo aver visto gli elementi essenziali del movimento in condizioni normali andremo ad analizzarlo in situazioni patologiche; infatti una menomazione può disturbare il movimento fino alla sua completa scomparsa. Questo avviene per esempio nella : SINDROME DA ALLETTAMENTO
E’l’insieme di alterazioni prodotte da una situazione di ridotta mobilità; essa presenta un insieme di segni e sintomi a carico di organi ed apparati. In fase iniziale è reversibile ma può progredire fino a disfunzioni e danni irreversibili ed essere causa di morte nell’anziano (vedi il testo)
Il movimento contribuisce a migliorare la funzionalità dei principali apparati dell’organismo; Il paziente allettato deve essere indotto per quanto possibile al movimento.
MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI
Per movimentazione di pazienti si intende il sollevamento, l’abbassamento, il mantenimento, la spinta o il trascinamento dei pazienti.
Si possono avere diversi metodi di movimentazione così suddivisi:
- Manuali: eseguiti da uno o più operatori sanitari che si avvalgono della propria forza muscolare ed eventualmente di quella residua del paziente
- che usano piccoli ausili quali: lenzuola a basso attrito, cinture ergonomiche, pedane rotanti, barra a trapezio fissata sopra il letto
- che usano grandi ausili : utilizzo di apparecchi sollevatori di vario tipo
La scelta della tecnica corretta dipende ovviamente dall’equipe riabilitativa.
In generale è preferibile ridurre al minimo le situazioni in cui si fa ricorso alle procedure di sollevamento manuale con o senza piccoli ausili; meglio utilizzare i sollevatori.
I metodi di trasferimento variano in relazione al grado di disabilità del paziente:
- paziente non collaborante: non può aiutare né con gli arti superiori né con gli inferiori (tetraparetico, anziano allettato, in coma, che si oppone alla mobilizzazione, ecc) ; il paziente può divenire non collaborante anche per disturbi cognitivi e comportamentali (per es. paziente che smette di collaborare e si lascia cadere, si oppone alla mobilizzazione,ecc);
- paziente parzialmente collaborante: dove può sfruttare una residua capacità di movimento.
PAZIENTE NON COLLABORANTE
TECNICHE MANUALI senza uso di ausili
Posizionamento nel letto
Spostare un paziente supino nel letto- un solo operatore-
- regolare correttamente l’altezza del letto ( se possibile) in base alla propria statura
(diversamente bisognerà flettersi sulle gambe, allargando la base di appoggio in modo da
mantenere la curva lordotica della schiena);
- dividere il trasferimento in tre parti: gambe – vita – spalla;
- tirare ed accostare il paziente usando il proprio peso: usare i muscoli delle gambe e dei
fianchi anziché quelli della parte superiore del corpo;
Sicuramente meglio è eseguire la stessa manovra con due operatori:
in questo caso, come in tutte le volte che lavorano due o più operatori, bisogna curare che i
movimenti siano sincronizzati mentre si esegue il trasferimento. La comunicazione tra gli operatori
è importantissima.
Manovra manuale di rotazione in decubito laterale
Eseguita da un operatore e divisa in due fasi:
1^il paziente è in posizione supina, con la gamba più distante rispetto all’operatore, accavallata
sull’altra: l’operatore posto sul lato verso cui avviene la rotazione, effettua la presa a livello del
bacino e della scapola (cioè dietro la spalla);
2^ruota il paziente controbilanciandone il peso con il peso del proprio corpo.
Si può ottenere il rotolamento sul fianco anche flettendo le ginocchia del paziente (se anziano
osteoporotico mettendo un cuscino tra le ginocchia), l’operatore posto sul lato da raggiungere
esegue una presa avvolgente sulla scapola e sul bacino del paziente e lo fa ruotare.
Manovra manuale di spostamento verso il cuscino:
Sono sempre necessari due operatori
- far sedere il paziente: gli operatori sono posti ai lati del paziente, appoggiano il dorso della
mano più lontana rispetto alla testa del paziente dietro la sua spalla, facendola passare sotto
l’ascella; appoggiano l’altra mano sul letto;
- sollevano il paziente facendo forza sugli arti inferiori e sul braccio poggiato sul letto;

- con il paziente seduto gli operatori appoggiano un ginocchio sul letto, dietro il bacino del
paziente;
- mettono il paziente a braccia conserte, effettuano la presa crociata afferrando saldamente
con una mano entrambi gli arti superiori;
- con l’altra mano effettuano la presa sotto la coscia, sollevano e spostano il
paziente:
Presa crociata con singolo operatore:
Nella presa “crociata”, l’operatore si pone alle spalle del paziente, infila le braccia sotto le ascelle e
afferra il paziente, che tiene le braccia conserte sul petto, per gli avambracci.
6
Spostamento letto – carrozzina:
Sono necessari sempre due operatori; due le manovre possibili, la seconda meglio quando il letto
non è regolabile in altezza.
1^ manovra:
- far sedere il paziente sul letto (vedi manovra descritta sopra);
- il primo operatore sostiene il paziente da dietro ed effettua la presa crociata, appoggia un
ginocchio sul piano del letto;
- il secondo operatore posiziona la carrozzina, ben frenata, a fianco del letto, con lo schienale
alla testa del paziente, toglie il bracciolo dal lato del trasferimento ed il poggiapiedi, il letto
viene abbassato fino al livello del piano di seduta della carrozzina;
- poi afferra le gambe del paziente all’altezza delle ginocchia e, sincronizzando i movimenti, i
due effettuano il trasferimento.

2^ manovra:
- far sedere il paziente sul letto,
- far sedere il paziente con le gambe fuori dal letto: il primo operatore afferra da dietro con presa avvolgente le spalle ed il bacino del paziente, mentre il secondo operatore, posto lateralmente al paziente, ne afferra le gambe; muovendosi in sincronia, effettuano una rotazione del paziente di 90°, posizionandolo seduto sul bordo del letto
- i due operatori effettuano la presa a sgabello: dopo aver fatto mettere il paziente con le braccia conserte, effettuano la presa crociata, appoggiando un ginocchio sul letto; afferrano con la mano libera le ginocchia del paziente e , sollevandolo di peso, con movimento in sincronia lo trasferiscono sulla carrozzina, posizionata , ben frenata, non troppo vicina al letto
Aggiustamento della postura in carrozzina:
Manovra con due operatori:
1^ variante: gli operatori si posizionano uno di fronte, l’altro dietro al paziente.
Quello davanti si piega sulle ginocchia divaricando le gambe e mantenendo la schiena dritta, mette le mani sotto le cosce del paziente ed esercita una spinta. L’operatore dietro alla carrozzina attua la presa crociata e solleva il paziente contemporaneamente alla spinta del collega, avvicinando così il paziente allo schienale.
2^ variante:l’operatore posto dietro effettua la presa crociata sollevando leggermente il paziente; l’operatore davanti accovacciato, spinge le ginocchia del paziente verso il piano di seduta della carrozzina.
Questa manovra è controindicata in caso di pazienti troppo pesanti, anziani o con fragilità ossea inoltre, se lo schienale è troppo alto, vi è un rischio per la schiena dell’operatore.
3^ variante: si fa flettere il tronco al paziente il più possibile in avanti, in modo tale da scaricare il peso a livello del bacino. L’operatore posto dietro mette le mani a livello dei glutei e accompagna indietro il bacino, mentre il secondo operatore, spinge le ginocchia.
1^ 2^ 3^
Se il paziente è molto pesante e/o lo schienale della carrozzina è alto occorre un terzo operatore:
due sono a lato del paziente ed effettuano la presa crociata, l’altro davanti.
Spostamento carrozzina/letto
1^modalità:
- il primo operatore posiziona le gambe del paziente sul letto ( se non è possibile questo,
l’operatore prenderà le gambe come nella manovra vista prima), il secondo operatore
effettua la presa crociata;
-
sincronizzando i movimenti i due eseguono il trasferimento verso il letto
2^modalità:
- i due operatori ai lati del paziente effettuano la presa a sgabello ( vedi sopra)
- sincronizzando i movimenti eseguono il trasferimento verso il letto.
Trasferimento letto/barella
Sono necessari tre operatori:
- la barella deve essere posizionata in fondo al letto e non nello spazio tra i letti e deve essere
ben frenata, i tre operatori posizionano le mani rispettivamente sotto le spalle, il bacino e a
livello delle ginocchia del paziente che viene spostato sul bordo del letto con un movimento
in sincronia;
- gli operatori con un movimento in sincronia effettuano il trasferimento del paziente sulla
barella
Sollevamento del paziente da terra:
Con due operatori:
- fanno sedere il paziente a terra; effettuano la presa a sgabello
Con quattro operatori (manovra consigliata):
- due operatori effettuano la presa crociata, gli altri due prendono il paziente sotto il
ginocchio; con movimenti in sincronia eseguono il trasferimento sul letto o sulla carrozzina.
PAZIENTE PARZIALMENTE COLLABORANTE

Dipende ovviamente dal grado di collaborazione del paziente: egli va sempre sollecitato ad utilizzare le capacità residue.
PRINCIPALI PASSAGGI:
1. sollevamento della testa e delle spalle
2. scivolamento verso il cuscino
3. rotazione sul fianco
4. posizione sul bordo del letto
5. verticalizzazione e passaggio letto/carrozzina
6. avvio alla deambulazione
7. caduta a terra
Sollevamento della testa e delle spalle: vedi testo
Spostamento verso il cuscino
Se il paziente è in grado di aiutarsi solo con le gambe sono necessari due operatori:
- il paziente flette gli arti inferiori, solleva il bacino spingendo sui piedi appoggiati al letto, flette la testa e spinge verso il cuscino;
- gli operatori pongono una mano sotto il bacino del paziente e l’altra dietro le sue spalle e lo aiutano nello scorrimento .
- In alternativa: vedi testo
Se il paziente si aiuta con le gambe e con le braccia basta un operatore:
- il paziente flette gli arti inferiori, solleva il bacino spingendo sui piedi e sulle mani appoggiate al letto e spinge verso il cuscino;
- l’operatore effettua la presa sottoscapolare e accompagna lo scorrimento verso l’alto.
-- In alternativa: vedi testo
Prese di base tra operatori
Presa dei polsi Presa delle dita
Rotazione sul fianco
Il pz flette un arto inferiore e ruota la spalla ed il ginocchio verso il lato opposto
L’operatore aiuta eventualmente la rotazione ponendo una mano dietro la spalla e l’altra sotto il bacino del pz
Passaggio da supino a seduto
con un solo operatore
Il paziente viene guidato nel mettersi sul fianco e passare alla posizione seduta
Spostamento letto/carrozzina
In base al piano assistenziale del paziente si possono avere più manovre;

con un solo operatore:
dalla posizione seduta sul bordo del letto l’operatore guida il movimento del tronco in avanti, se necessario fissando le ginocchia del paziente con le proprie;
accompagna il movimento di raddrizzamento in sincronia con la residua azione motoria del paziente, poi il pz esegue piccoli passi in modo da poter girare il corpo e sedersi sulla carrozzina, quando è pronto porta avanti il tronco e si siede, guidato dall’operatore che ne frena la discesa.
Punti da ricordare:
- Chiedere al pz.di piegarsi in avanti e di fare perno sulle gambe durante il trasferimento: agevolerà il sollevamento dalla posizione seduta a quella in piedi;
- usare la spinta delle gambe durante il sollevamento del pz invece dei muscoli della parte superiore del corpo;
- controbilanciare il peso del paziente con il proprio peso;
Con due operatori
- il primo operatore aiuta il paziente a mettersi seduto sul bordo del letto
- il secondo operatore posiziona la carrozzina, si pone di fianco al paziente, tra la carrozzina ed il letto, appoggiando il proprio ginocchio sul letto e collabora nel movimento di sollevamento, rotazione, avvicinamento alla carrozzina. Gli operatori accompagnano il movimento di raddrizzamento in sincronia con la residua azione motoria del paziente.
Caduta a terra :
Si aiuta il paziente a girarsi sul fianco, ad appoggiarsi sul gomito e passare a quattro zampe, a mettersi in ginocchio, appoggiandosi ad un sostegno si aiuta a passare in posizione a “cavalier servente” e a mettersi in piedi

mercoledì 18 maggio 2011

PERSONE AUTISTICI





Cos'è l'autismo?

L'autismo è una disabilità che interessa lo sviluppo del cervello, come la dislessia, il ritardo mentale, il deficit di attenzione.
Cosa non è l'autismo?
L'autismo non è una forma di ritardo mentale, e anche se molte persone autistiche possono apparire (o sono) affette da ritardo mentale, tra di loro possono esservi persone anche molto intelligenti.
Quanto è diffuso?
In America, (dati Autism Society of America), vi sono 15 soggetti autistici ogni 10.000 persone. Quasi 400.000 persone oggi negli Stati Uniti hanno ricevuto una diagnosi per una qualche forma di autismo.
Da quanto tempo si parla di "autismo"?
l termine fu inizialmente introdotto dallo psichiatra Svizzero Eugen Bleuler (1911), per indicare un sintomo comportamentale della schizofrenia. Il termine "autismo" come lo si intende oggi è stato invece utilizzato per la prima volta da Hans Asperger (1906-1980) nel 1938. In seguito esso passò ad indicare una specifica sindrome patologica (1943), ad opera di Leo Kanner (1894-1981), il quale parlò per la prima volta di "autismo infantile precoce".
Vi è una sola forma di autismo?
No. Il termine "autismo" può fare riferimento a diverse disabilità simili, tra cui il Disturbo Autistico, la sindrome di Asperger, e il disturbo "atipico" (un tipo di disturbo dello sviluppo non altrimenti specificato).
Che cosa comporta questa malattia?
I sintomi dell'autismo possono variare ampiamente da un individuo all'altro. Non a caso si parla ultimamente di "disturbi dello spettro autistico", in quanto l'autismo si può presentare con diverse sfumature, quasi come i colori che compongono un arcobaleno.In genere i soggetti autistici mostrano una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione, oltre che problemi di comportamento. La caratteristica più evidente è la tendenza a isolarsi, rifugiandosi in un mondo di fantasia, senza fornire adeguate risposte all'ambiente, né attraverso il linguaggio verbale, né attraverso i gesti. Spesso si assiste ad atti ripetitivi anomali, auto o etero-aggressivi, iperattività, tempi di attenzione brevi, impulsività, aggressività, autolesionismo, crisi di collera.Tipico dei soggetti autistici è il modo in cui essi vivono le sensazioni corporee. Ciò che può apparire normale o gradevole per una persona "normale" può infatti diventare insopportabile per un soggetto autistico, causandogli stanchezza, irritabilità e perfino dolore fisico.
In che senso le persone autistiche hanno insolite esperienze sensoriali?
Nel senso che possono essere ipersensibili rispetto ad alcuni stimoli, oppure avere una sensibilità molto ridotta rispetto alla media degli individui. A volte essi hanno difficoltà di interpretazione (es. mancato riconoscimento di oggetti, persone, suoni, forme, odori già noti. Questo deficit intellettivo viene chiamato "agnosia"). Va detto che queste esperienze non comportano allucinazioni; le persone autistiche hanno un'esperienza sensoriale basata su esperienze reali, ma vi possono essere difficoltà ad interpretare correttamente l'esperienza.
Perché le persone autistiche non amano essere avvicinate e toccate?
Questo tratto caratteristico è di solito dovuto ad una ipersensibilità tattile, per cui anche un tocco delicato per la maggioranza delle persone autistiche può diventare una scossa elettrica
Cosa possono produrre queste difficoltà di interpretazione sensoriale?
Possono produrre un senso di confusione, oppure insensibilità al dolore, per cui non si riesce a rendersi conto che un dato comportamento può essere autolesionistico. A volte l'ipersensibilità può riguardare le capacità uditive: per questo rumori che non preoccupano gli altri possono disturbare enormemente dei soggetti autistici, i quali possono a volte avere difficoltà nell'elaborazione dei suoni. A volte il problema è la prosopoagnosia, cioè la difficoltà a riconoscere le facce delle persone, così come oggetti della vita quotidiana. Ciò significa che il riconoscimento può essere a volte assente, a volte molto lento, i volti tendono ad essere analizzati e non riconosciuti automaticamente; si può scambiare una forchetta per il coltello o un cappello per una scarpa.
Ci sono distinzioni relative al genere sessuale?
Si, normalmente l'autismo colpisce i maschi fino a quattro volte in più rispetto alle femmine.
Come viene diagnosticato l'autismo?
Secondo il DSM IV esso è compreso nei Disordini pervasivi dello sviluppo, e viene diagnosticato in base alla presenza di un certo numero di indicatori comportamentali presenti in specifiche aree dello sviluppo.
Criteri diagnostici del Disturbo di Autistico
A) Un totale di sei (o più) voci da 1), 2), e 3), con almeno due da 1), e uno ciascuno da 2) e 3):
1)
compromissione qualitativa dell'interazione sociale, manifestata con almeno 2 dei seguenti:
a) marcata compromissione nell'uso di svariati
comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, l'espressione
mimica, le posture corporee, e i gesti che regolano l'interazione
sociale
b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri
c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico
d) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo;
2)
compromissione qualitativa della comunicazione come manifestato da almeno 1 dei seguenti:
a) ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o mimica)
b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri
c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico
d) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo;
3)
modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, come manifestato da almeno 1 dei seguenti:
a) dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali o per intensità o per focalizzazione
b) sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici
c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corp
d) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti;
B) Ritardi o funzionamento anomalo in almeno una delle seguenti aree, con esordio prima dei 3 anni di età:
1) interazione sociale
2) linguaggio usato nella comunicazione sociale
3) gioco simbolico o di immaginazione
Quali sono le relazioni sociali di un soggetto autistico?
Il soggetto autistico mostra anzitutto difficoltà nella comprensione dei simboli e delle convenzioni sociali. Alcuni possono avere problemi di aprassia ('incapacità di compiere gesti coordinati e diretti a un determinato fine, sebbene siano mantenute inalterate la volontà del soggetto e la sua capacità motoria) o avere disturbi del linguaggio (afasie, cioè disturbi nella comprensione e/o nella produzione del linguaggio). Alcune persone autistiche possono essere mute, oppure occasionalmente possono perdere la capacità di parlare o avere bisogno di un tempo maggiore per l'elaborazione del linguaggio verbale o per formulare delle risposte. A volte essi possono ripetere le parole che hanno ascoltato (ecolalia).
Per tutto questo le relazioni sociali sono spesso ridotte al minimo: alcuni soggetti autistici possono non notare le persone, poiché profondamente assorbiti nei loro pensieri e nei loro rituali. Tuttavia, è un errore ritenere che queste persone siano incapaci di dimostrare affetto: è solo la mancanza di abilità nell'uso del linguaggio verbale e non verbale che può farli sembrare più distanti o emotivamente distaccati di quello che sono.
A che età insorge l'autismo?
In alcuni bambini i disturbi sono presenti sin dalla nascitamentre altri cominciano a manifestare dei disturbi fra i 18 ed i 36 mesi: improvvisamente essi rifiutano il contatto e la vista delle persone, si comportano stranamente e spesso perdono il linguaggio e le abilità che avevano già acquisito.
Quale è il decorso di questa malattia?
Solo una piccola percentuale di soggetti con questo disturbo riesce, nell'età adulta, a vivere e a lavorare in modo indipendente. In circa un terzo dei casi, è possibile un certo grado di indipendenza parziale. I soggetti adulti affetti da Disturbo Autistico con funzionamento più elevato continuano tipicamente a mostrare problemi nell'interazione sociale e nella comunicazione, oltre a una notevole ristrettezza di interessi e attività. Alcuni soggetti non imparano a parlare, mentre altri possono adattarsi bene in speciali ambienti favorevoli, o lavorando in ambiente protetto. Altri ancora sono del tutto indipendenti e autonomi, anche se sono una minoranza.
Perché gli autistici non amano i cambiamenti?
Molti soggetti autistici tendono a detestare i cambiamenti. Molti hanno forti attaccamenti agli oggetti, ai luoghi, alle abitudini e può essere per loro molto disturbante essere costretti a cambiare queste cose. A volte attribuiscono a certi aspetti dell'esistenza un enorme importanza e ciò che può sembrare irrilevante ad altri può essere invece molto importante per loro
Che tipo di interessi ha un soggetto autistico?.
La maggior parte delle persone con diagnosi di autismo ha pochi interessi, ma li manifesta in modo ossessivo, con abilità talvolta sorprendenti, ad esempio nell'apprendimento a memoria di orari dei treni, disegni, ecc.
Quali sono i comportamenti "strani" di un soggetto autistico?
Le persone autistiche possono fare cose strane, come dondolarsi avanti e indietro, agitando le mani davanti ai loro occhi, canticchiare, parlare a sé stessi ad alta voce, ripetere senza stancarsi alcune cose. A volte il parlare ad alta voce o il ridacchiare senza motivo apparente è spesso il risultato di un intenso sognare a occhi aperti.
Come si comporta un bambino autistico?
I bambini autistici vengono descritti dalle loro madri come insolitamente 'tranquilli' in tenera età: non chiedono nulla a nessuno, hanno poche manifestazioni, stanno bene da soli. Quando li si prende in braccio si ha la sensazione di sollevare un peso morto, quasi un sacco di farina e si rimane stupiti dal fatto che il bambino non sorride, non si spaventa, rimane indifferente. Nel secondo/terzo anno di vita l'autismo diventa evidente e la madre ha spesso la sensazione di non essere riconosciuta dal figlio: il suo sguardo è vuoto, assente, il contatto fisico viene rifiutato (ai bambini autistici non piace essere abbracciati).
Chi sono gli autistici "sapienti"?
Sono coloro che appaiono sapienti in quanto conoscono a memoria interi testi. In realtà nella migliore delle ipotesi la loro intelligenza è normale, mentre molti soggetti possono essere anche ritardati o gravemente ritardati.
Quale è la causa dell'autismo?
Per il momento non ci sono certezze, ma si è visto che le persone autistiche presentano delle anomalie in diverse strutture cerebrali, per cui sembra vi sia un'interruzione nello sviluppo cerebrale, in una fase precoce della vita fetale.C'è una cura per l'autismo?
Attualmente non esiste una vera e propria cura per l'autismo. Le terapie comprendono interventi educativi e comportamentali da parte di personale e strutture specializzati, che consentono dei forti miglioramenti e talvolta delle guarigioni. Gli interventi farmacologici attenuano la sintomatologia e migliorano decisamente l'iperattivismo, il deficit d'attenzione ed i comportamenti autolesionistici.

sabato 16 aprile 2011

internet sirve

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SOLO CON ANIMO ILUSTRATIVO, DEL MAS INMEDIATO ANTECEDENTE QUE TENEMOS LOS PERUANOS, QUE A VECES SOMOS DESMEMORIADOS.

ASI, PODEMOS CREAR CONCIENCIA EN LA MENTE DE NUESTROS CONNAZIONALES
HAZLO POR EL PERÚ
POR FAVOR, EN NOMBRE DE NUESTRO PAIS QUE NECESITA EL CONCURSO DE TODOS NOSOTROS, LEE ESTO... Y REENVÍALO...
SOLO PERUANOS



Fujimori en el paraíso


Por César Hildebrandt


Habla de coraje el hombre al que le temblaba la voz cuando se dirigió a buscar refugio en la embajada del Japón la noche del fallido golpe del general Salinas Sedó.
Habla de honor el hombre que emputeció a la Fuerza Armada, hizo del Congreso un chiquero, suprimió el orden constitucional, desconoció su firma y hasta su huella digital con tal de no pagarle una deuda a la madre de sus hijos.
Habla de orgullo de sí mismo el sujeto que quiso ser senador japonés para obtener la inmunidad que lo librara del alcance de la ley.
Habla de responsabilidad el hombre que llenó 45 maletas de vídeos, dinero y botines diversos, tomó el avión presidencial y pasó de Brunei a Tokio (Nadie le creyó en su momento a Barba) donde pidió asilo y desde donde renunció por fax a la presidencia de la República, es mas la cínica de la Cuculiza insultó a Barba Caballero alegando que su héroe jamás haría tal cosa.
Habla de amor por la patria el jefe de una banda que saqueó las cuentas del tesoro público por un valor que los más conservadores estiman en dos mil millones de dólares.($2,000'000,000 millones USA)
Habla del veredicto de la historia el sujeto que estaba pescando en Iquitos cuando la policía de La DINCOTE, sin ninguna ayuda de Montesinos, capturó a Abimael Guzmán, el hombre que huyó del país tras descubrirse cómo es que Montesinos compraba esos congresistas que hoy deben estar frotándose las manos.
Qué patético pobre diablo es Fujimori. Se atribuye todos los poderes para las cosas que salieron bien, y se pinta como un presidente disminuido, desinformado e irresponsable cuando le mencionan los asesinatos que cometían los criminales a los que él felicitaba, ascendía y amnistiaba. "Yo era comandante de Las Fuerzas Armadas en el sentido en que un entrenador de fútbol comanda al equipo", dijo ayer destilando la esencia de su legendaria cobardía, la que sin embargo no aparentaba cuando estando en el poder se atribuía todo el éxito y manifestaba que el disponía todo como Jefe Supremo de las FFAA.
O sea que debemos alabarlo por haber "comandado" las fuerzas armadas que derrotaron al senderismo, pero debemos exonerarlo de toda responsabilidad cuando esas mismas fuerzas armadas mataban ancianos, niños y mujeres en las alturas de Ayacucho cuando ello salió a la luz.
Debemos agradecerle el haber sacado al país de la crisis económica en la que nos hundió Alan García -quien hizo tanto para que Fujimori lo sucediera-, pero tenemos que olvidar que con él todos los derechos del trabajador fueron abolidos, todo asomo de equidad fue perseguido, toda corrupción en el proceso de las privatizaciones fue posible, es decir vendió toda la riqueza de la abuelita y su cofre quedó vacío... porque quedó en manos de los corruptos.
Tenemos que decirle gracias por la paz con Ecuador -Tiwinza incluida, derechos de navegación ecuatorianos en ríos peruanos incluidos- pero no podemos recordarle su repugnante papel en la derrota peruana del Cenepa, cuando nuestros soldados carecían de logística, comunicaciones y, en muchos casos, de rancho y de zapatos y lo que es peor ocultar la entrega de 42 Km2 en la zona del Cucumaza Bumbuisa y el Yaupi Santiago.
Debemos ser gratos con su régimen porque "refundó el país" (Fujimori dixit), pero tenemos que olvidarnos de que 15 de sus ministros o están presos o están con orden de captura por ladrones.
Debemos ser fujimoristas por las escuelas que sembró el Fonades, pero no debemos evocar la prensa inmunda que él creó para ensuciar a sus adversarios y, seguramente, "elevar el nivel cultural".
Este demócrata que cerró el Congreso, este honrado que permitió la rapiña más grande de la que se tenga noticia, este ciudadano ejemplar que convirtió a un edecán en fiscal para entrar a robar maletas en la casa de Trinidad Becerra, este hombre decente que tuvo como socio a Montesinos, este estadista al que defienden sujetos como Saravá, este ángel que vivió entre alimañas, este hombre ejemplar que dio un golpe de Estado cuando su esposa, en un rapto de bendita locura, denunció los asaltos de la hermana Rosa y del cuñado Aritomi a la caja de Apenkai, este probo encubridor de Miyagusuku, esta vergüenza que grita lo que lee y juega con la voluntad de olvidar de los peruanos, este señor Fujimori, en suma, sigue siendo exactamente el mismo miserable que la miseria moral adora y hace suyo.
El secreto de Fujimori es que ha convertido en socialmente exitosos los peores vicios de la "peruanidad": la crueldad en el tumulto, el cinismo como método y, sobre todo, la cobardía elevada a la categoría de función vital. El triunfo de Keiko Fujimori, de darse, será el resumen vistoso de la tragicomedia nacional y una prueba de que hay países económicamente pujantes y moralmente inviables.
Es decir la misma sangre infectada corre ahora por las venas de Keiko Sofía, en su desesperado afán por intentar aspirar a La Presidencia, utiliza la millonaria reserva cínicamente robada a las arcas del Estado peruano, con fines electoreros, y realmente da pena ver que existen aún muchísimos que siguen subyugados al fujimorismo y gritan sin muchas veces terminar de entender lo que vociferan y todo por haber recibido una miserable dádiva.
El poder judicial en alguna forma le ha devuelto al país algo de dignidad, y hubiera sido bueno que también investiguen y repatrien toda la millonaria caja fuerte que el inestable Alberto Kenya Fujimori, debe tener en Japón, y que finalmente lo disfrutará su oportunista esposa nipona..... y allí se cumple "NADIE SABE PARA QUIEN ROBA...perdón PARA QUIEN TRABAJA....
Seria realmente una vergüenza nacional que se permita que Keiko Sofia Fujimori se postule por lo menos como candidata presidencial. ..... una señora sin ninguna experiencia laboral consecuentemente sin bases de respeto al trabajador ni al conocimiento de un solo sol logrado con el sudor de su frente, ni que decir de su supina ignorancia en geopolítica en una coyuntura del diferendo marítimo y el contencioso de la Haya, ni la percepción del manejo democrático del Estado, sin ningún programa y con una sola intención de amnistiar a su padre.

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Si te queda un poco de amor por nuestra patria y mucha dignidad... circula este correo... que lo único que lleva es un refrescante toque a nuestra ingrata memoria, que permite olvidar rápidamente lo que pasa en nuestra patria.
Elijamos un Presidente que verdaderamente represente a los peruanos, no a la hija de un japonés que los mismos japoneses se averguenzan de tenerlo como compatriota, no a la hija de un delincuente comprobado, recuerda: "los hijos son reflejo de los padres". Crees que la hija de un japonés casada con un extranjero pueda amar al Perú?,

sería iluso creer que sí.

venerdì 11 marzo 2011

COSA SI MANGIA DOMANI ?: Ciambelline di San Giuseppe




COSA SI MANGIA DOMANI ?: Ciambelline di San Giuseppe: " OTTIME X CARNEVALE . . Ciambelline di San Giuseppe 500 g farina 1 cubetto lievito di birra o una bustina di quello secco 2 pat..."

SALUTE - BENESSERE: Cancro ai polmoni, L'alluce indica il rischio di a...




SALUTE - BENESSERE:  di a...: "Cancro ai polmoni, le unghie dei piedi sono una spia L'alluce indicaCancro ai polmoni, L'alluce indica il rischio il rischio di ammalarsi. Lo studio dell'università di San Diego ..."

sabato 5 marzo 2011

FREE - WEB: ECCO LA STORIA DELL ' 8 MARZO , FESTA DELLE DONNE ...




FREE - WEB: ECCO LA STORIA DELL ' 8 MARZO , FESTA DELLE DONNE ...: "La festa della donna ha la sua origine all'inizio del XX secolo quando un gruppo di operaie ha fatto sciopero per protestare contro le lo..."

Il significato della Festa della Donna


.: Il giorno 8 marzo di ogni anno si festeggia la Festa della Donna.

E' diventata ormai una ricorrenza quasi "insensata" per il significato storico-sociale che ha questo giorno per le donne nel mondo e non solo ... sarebbe forse più sensato in questa giornata celebrare le tante vittime di persone, donne e uomini, sfruttati nel lavoro nero. Paradossalmente ancora oggi accadono nel mondo episodi di questo genere non messi in luce.

A nostro avviso quindi non è così importante sapere dei numerosissimi elenchi di locali e ristoranti nei quali si festeggia questa data con cene, banchetti, spogliarelli e così via, ma citeremo il fatto storico al ricordo di quel doloroso evento.

Perché si festeggia la festa della donna proprio l'8 marzo e cosa significa questo giorno?

Chissà quante donne sono al corrente di quello che accadde nel lontano 1908, quando a New York, 129 operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare.

Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l'8 marzo (o il 25 secondo alcuni), il proprietario Mr. Johnson bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire dallo stabilimento.

Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie prigioniere all'interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme. Da allora, l'8 marzo è stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne.

La commemorazione, tutta americana, delle vittime è stata poi accolta in tutto il mondo come la giornata simbolo del riscatto femminile.

L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta nel 1910 da Clara Zetkin a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste.







Perchè la mimosa

.: La scelta di utilizzare la mimosa come simbolo della festa della donna risale al 1946, quando le organizzatrici delle celebrazioni romane cercavano un fiore di stagione a buon prezzo.




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domenica 27 febbraio 2011

FRASI FAMOSE



Si ravvivono le stelle a una a una, sempre più frettolose, come per taciti richiami. Passa una mano e segna il punto luminoso, e spinge la lucciola, e accende il fanale, e sveglia gli occhi e apre le finestrelle, e sboccia i fiori, e trae i brillanti dallo scrigno. (Giuseppe Fanciulli)




La saggezza di un uomo, in ogni aspetto dell’opera sua, sta nel legare il suo carro a una stella, e vedere il suo lavoro fatto dagli stessi dèi. (Ralph Waldo Emerson)



Tutto il cielo è popolato di stelle. Sono le stelle piccolissime e immense. Sono punti d’un ricamo luminoso che scintillano su un velluto cupo, che tramano su un velo diafano, che impallidiscono su una seta cilestrina. Sono lucciole erranti per prati infinitamente vasti, con un palpito continuo, mai stanco. (Giuseppe Fanciulli)



Le stelle cadono senza far rumore per non svegliarci. (Roberto Gervaso)

 
 
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domenica 20 febbraio 2011

I sintomi più comuni della malattia di Parkinson


I sintomi più comuni della malattia di Parkinson
comprendono il tremore, la rigidità muscolare
e la bradicinesia. Possono essere osservati anche
disturbi dell'equilibrio e alterazioni nella grafia.



Il termine "Paralisi Agitante" è stato per lungo tempo sinonimo di Morbo di Parkinson.
La terminologia fu coniata nel 1817 dal medico inglese James Parkinson che sottolineò i sintomi principali della malattia da lui scoperta: la stanchezza ed il tremore.
Tuttavia, osservazioni successive hanno evidenziato come i pazienti non sono paralizzati, anzi in alcune situazioni di emergenza possono camminare o correre più velocemente di individui normali.
Il tremore, inoltre, non è sempre presente.
Il primitivo termine di paralisi agitante non viene, pertanto, più usato.
Oggi, si parla di Morbo di Parkinson idiopatico, con riferimento alla iniziale descrizione di James Parkinson o Parkinsonismi, in senso più generale, per comprendere anche i casi che hanno una etiopatogenesi differente da quella degenerativa (vascolare, tossica, post-traumatica, iatrogena, ecc...). La diagnosi è essenzialmente clinica ed è basata sulla presenza di almeno due dei seguenti sintomi: bradicinesia, rigidità, tremore a riposo, disturbi dell'equilibrio.
Esistono forme complete con uguale prevalenza di tutti e quattro i sintomi, altre in cui il tremore è dominante (tipo tremorigeno), ed altre ancora in cui predomina l'acinesia e la rigidità (tipo acinetico-ipertonico).
In questi ultimi anni si è delineata una nuova variante acinetico-ipertonica che colpirebbe maggiormente gli arti inferiori e sarebbe legata alla arteriosclerosi o all'idrocefalo normotensivo.
Questa nuova entità non è tuttavia riconosciuta da tutti i maggiori parkinsonologi.
Altre comuni manifestazioni della malattia interessano la postura, il cammino, la parola, la respirazione, l'espressione facciale ed i movimenti delle palpebre o dello sguardo, le funzioni autonomiche e la sfera psichica.
L'inizio è di solito unilaterale ed insidioso tanto che è sempre molto difficile scoprire l'esatta data di esordio della malattia.
Il tremore è il sintomo che maggiormente richiama precocemente l'attenzione del soggetto ed insieme alle fini alterazioni motorie è di grande aiuto diagnostico nello screening di popolazione.
Come manifestazione iniziale è presente in una percentuale variabile tra il 40 ed il 70% dei pazienti. Poiché la rigidità e l'acinesia possono restare sconosciuti per un periodo più lungo, ciò rende ragione del perché la forma acinetico-rigida sia sottostimata in letteratura come forma d'inizio.
Talvolta l'attenzione viene richiamata da disturbi di tipo ortopedico come una periatrite scapolo-omerale o la caduta unilaterale del piede quando affaticato.
Altre volte una riduzione del timbro e tono di voce, sensazione di stanchezza, formicolii in un arto, vertigini e disturbi della deambulazione sono la modalità di esordio.
La sintomatologia può essere notata dopo un intervento chirurgico o una caduta, quando l'azione dello stress può far peggiorare i sintomi o richiamare maggiormente l'attenzione dei familiari sul malato.
La PET e la SPECT possono aiutare nella diagnosi della malattia ma non sono in grado di distinguere le differenti varianti.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI KLIKA QUI ...
http://www.parkinsonitalia.it/Sintomi.htm


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EL PRICIPE Y EL MARRANO



El cuento más corto y más bonito que has leído en tu vida

Había una vez un muchacho que le preguntó a una chica si se quería casar con él.

La muchacha dijo 'NO'.

Y la muchacha vivió feliz para siempre...................


Sin lavar,


sin cocinar,


sin planchar para nadie,


saliendo con sus amigas,


tirándose al que le daba la gana,


gastando su dinero en si misma


y sin trabajar para ninguno.






FIN

 
...El problema es que de chiquitas, NO nos contaban estos cuentos...


Y... ¡NOS JODIERON CON EL CUENTO DEL MALDITO PRINCIPE AZUL!.........

Para todos aquellos hombres que dicen, ¿para que comprar la vaca cuando puedo tener leche gratis? Tenemos que decirles que: Ahora en dia el 80% de las mujeres esta en contra del matrimonio. ¿POR QUE? Bueno, porque las mujeres se han dado cuenta que no vale la pena comprar el marrano entero por una salchichita.







LE 25 STELLE PIU' LUMINOSE





LE 25 STELLE PIU' LUMINOSE

Nome Magnitudine Distanza a.l.
Alfa Canis Majoris (Sirio) -1,4 9
Alfa Carinae (Canopo) -0,7 1200
Alfa Centauri (Toliman) -0,3 4,5
Alfa Bootis (Arturo) -0,1 36
Alfa Lyrae (Vega) 0,0 26
Alfa Aurigae (Capella) +0,1 42
Beta Orionis (Rigel) +0,2 900
Alfa Canis Minoris(Procione) +0,4 11
Alfa Eridani (Achernar) +0,5 85
Beta Centauri (Agena) +0,7 460
Alfa Orionis (Betelgeuse) +0,7 310
Alfa Aquilae (Altair) +0,8 16
Alfa Tauri (Aldebaran) +0,8 68
Alfa Crucis (Acrux) +0,9 360
Alfa Scorpii (Antares) +1,0 330
Alfa Virginis (Spica) +1,0 260
Alfa Piscis Australis (Fomalhaut) +1,2 22
Beta Geminorum (Polluce) +1,2 36
Alfa Cygni (Deneb) +1,3 1800
Beta Crucis (Mimosa) +1,3 425
Alfa Leonis (Regolo) +1,4 85
Epsilon Canis Maioris (Adhara) +1,5 490
Alfa Geminorum (Castore) +1,5 46
Lamda Scorpii (Shaula) +1,6 275
Gamma Orionis (Bellatrix) +1,6 360