mercoledì 25 agosto 2010

Perseidi, scienza e poesia nelle notti delle "stelle cadenti"











La tenue scia di una "Perseide" dalla terrazza dell'Osservatorio di Campo dei Fiori. (foto di Marco De Candido del 12 Agosto 2000 - pellicola KODAK T- MAX P3200 ISO tirata a 25000 ISO; esposizione 35 sec. f/2,8). Occorrono cieli molto bui, molta pazienza, prontezza di riflessi e anche un po' di "fortuna" per cogliere l'attimo durante il quale la tenue "scia di una stella cadente" compare in cielo.
Una foto nel complesso abbastanza difficile da ottenere.






Durante le serate estive a chi non è mai capitato di alzare gli occhi verso il cielo alla ricerca di qualche "stella cadente"?
Ognuno, prima o poi, nel vedere quelle lontane scie luminose, si è ritrovato ad esprimere un desiderio, legandolo ad un fenomeno celeste così rapido e suggestivo.

Da sempre gli uomini, attratti dalla bellezza della volta celeste, hanno osservato stelle cadenti singole o a sciami, ma solo dal secolo scorso sappiamo che cosa sono realmente questi oggetti.


Natura e origine
La fantasia popolare le ha definite "stelle che cadono", ma il termine è quanto mai scorretto: le scie luminose che vediamo nel cielo non possono essere "stelle" in caduta libera, poichè le stelle - come il nostro Sole del resto - sono corpi enormi e caldissimi, composti principalmente da idrogeno ed elio, che terminano le loro lunghissime vite (miliardi di anni) esplodendo o spegnedosi in modo più o meno burrascoso.
E' vero che osservando questo fenomeno ci viene subito in mente una "stella morente", e forse è proprio per questo che gli uomini vorrebbero che portasse con sé, nel suo ultimo viaggio, un desiderio da lasciare chissà dove.


Le stelle cadenti si possono osservare durante tutto l'anno con una media di circa una per ogni quarto d'ora, purchè ci si trovi sotto un cielo buio e pulito, come ormai è difficile trovare, persino in alta montagna, a causa del cattivo uso dell'illuminazione notturna che spesso disperde verso l'alto la maggior parte della propria luce (come nel caso delle illuminazioni a globo) rischiarando il cielo, non la terra, con enorme spreco energetico. Fino all'inizio dell'800 le stelle cadenti non destarono particolare curiosità negli astronomi che erano piuttosto propensi a ritenerle un fenomeno atmosferico, meteorologico o quasi, tanto da essere indicate come meteore, nome scientifico che portano tuttora. Anche se nella tradizione popolare era noto forse da secoli che le stelle cadenti erano più abbondanti nel mese di Agosto, tanto da attribuirle al pianto di S. Lorenzo, martirizzato il 10 Agosto del 258 DC, solo attorno al 1830 vennero raccolte prove statistiche che dimostravano la ricorrenza annuale del fenomeno. L'attenzione del pubblico e degli scienziati verso il fenomeno delle stelle cadenti fu certamente galvanizzato dall'eccezionale pioggia meteorica del Novembre 1833 quando in poche ore migliaia di meteore solcarono i cieli, evento che si è ripetuto nella notte tra il 17 e il 18 Novembre 1999, quando i fortunati spettatori convenuti sulla terrazza dell'Osservatorio di Campo dei Fiori poterono contare fino a 9000 meteore all'ora. Finalmente nel 1838 indipendentemente Adolphe Quetelet direttore dell'osservatorio di Bruxelles e l'astronomo dilettante Edward Herrick, dagli Stati Uniti, annunciavano la scoperta di numerose ricorrenze annuali di sciami meteorici, tra cui spicca per quantità e continuità quello del 10 di Agosto. Cosa fossero, restava un mistero. Il primo a comprendere la natura del fenomeno fu Giovanni Virgilio Schiaparelli , eclettico astronomo piemontese, per molti anni Direttore dell'Osservatorio Astronomico di Brera a cui è dedicato l'Osservatorio varesino, in onore anche al suo talento di divulgatore scientifico.



(La cometa Swift-Tuttle nel passaggio ravvicinato del 1862)
La teoria di Schiaparelli, poi rivelatasi esatta, ipotizzava che le comete, durante i loro avvicinamenti al sole, che le portano ad evaporare formando una lunga coda di gas e polveri spazzata dal vento solare, lasciassero dietro di sé, pressappoco sulla stessa orbita, numerosissimi detriti (pezzetti di ghiaccio, sassolini, polveri). Quando la Terra, viaggiando nello spazio, attraversa queste regioni, i minutissimi detriti entrano nell'atmosfera terrestre ad altissima velocità (fino a 50 Km/secondo, oltre 50 volte la velocità di una pallottola di fucile), ed evaporano a causa del forte attrito e surriscaldamento lasciando talvolta anche una scia colorata, dovuta alla ionizzazione dell'aria.
Il tratto di orbita più prossimo alla cometa è naturalmente quello più ricco di polveri e quindi negli anni più vicini al transito della cometa, l'attività dello sciame meteorico si accentua. La cometa Swift-Tuttle, dopo essere stata osservata per 3 mesi nel 1862 è stata riscoperta nel 1992 dopo essere stata cercata infruttuosamente per quasi 10 anni poiché l'orbita era stata leggermente modificata dai getti di gas, un po' come avviene per i satelliti artificiali. All'avvicinamento della cometa hanno fatto da contorno degli sciami meteorici particolarmente intensi nel 1980 e attorno al 1992. Impossibile prevedere esattamente quale sarà l'intensità della pioggia delle stelle cadenti quest'anno ma in passato raramente si sono potute contare più di un centinaio di meteore/ora anche in condizioni ottimali, sotto cieli molto scuri e puliti e senza il chiarore lunare. Effetti sulla Terra
Le stelle cadenti, che d'ora in poi chiameremo meteore - questo è il nome corretto - sono degli oggetti innocui per la Terra perché, in ogni caso, non riescono a raggiungere la superficie terrestre, ma si disgregano già negli starti più alti dell'atmosfera, a circa 90-120 km dal suolo.
Tuttavia il nostro pianeta subisce un bombardamento incessante da parte di questi piccoli oggetti: da calcoli fatti pare che ne cadano ogni giorno una quantità pari a 400 tonnellate!



Il "meteor crater" in Arizona
Altra cosa sono, naturalmente, le meteoriti: con questo termine si designano quegli oggetti, in genere più grandi di 30 m, che riescono ad attraversare l'atmosfera e raggiungono la superficie terrestre.


In passato il nostro Pianeta fu colpito più volte da questi oggetti, che hanno lasciato tracce assai vistose soprattutto in aree desertiche o nelle regioni polari.


Gli "sciami meteorici"
Poichè il Sistema Solare è ricco di comete, la Terra attraversa un gran numero di "scie" residue, che prendono il nome di "sciami meteorici": convenzionalmente se ne contano più di 200!
Ci sono sciami più o meno ricchi di corpi, più o meno famosi, questo dipende essenzialmente dalla portata dello sciame detritico lasciato dalla cometa.
Le due "piogge" più importanti sono quella che ci apprestiamo ad osservare in questi giorni, le cosidette "Perseidi" e quella novembrina delle "Leonidi", che negli ultimi anni ci ha regalato nottate di vera emozione.



tratto da Science Nasa









Il nome delle "piogge" viene attribuito dalla costellazione dalla quale le meteore sembrano provenire; pertanto la "pioggia di San Lorenzo", che sembra provenire dalla costellazione del Perseo, è stata chiamata pioggia delle Perseidi, quella novembrina si chiama "delle Leonidi" poiché sembra provenire dalla costellazione del Leone.


Questo punto nel cielo è detto "radiante".









Lo sciame delle Perseidi che si verifica annualmente in genere non è di grande portata.
Non aspettiamoci, quindi, di vedere uno "spettacolo" pirotecnico, ma solo rare e tenui scie effimere come un pensiero.
La loro fama deriva, probabilmente, non dalla loro spettacolarità, bensì da un insieme di fattori: tradizione popolare legata al martirio di San Lorenzo (il 10 Agosto), la celebre poesia del Pascoli, che immortala in versi, "il pianto" del cielo e, non ultimo, forse, quel desiderio che anima la gente, in periodo di caldo estivo e clima di vacanze, di evadere dal consueto e riscoprire, in cielo, qualcosa di nuovo e di antico.


Lo "slittamento" di data
Osservando attentamente già nella sera del 10 Agosto, giorno di S. Lorenzo, è possibile scorgere qualche meteora, ma il massimo della loro visibilità è previsto nella notte tra il 12 e il 13 Agosto.
Vi è stato infatti un progressivo slittamento della data del massimo di questo sciame, dell'ordine di circa un giorno e mezzo per secolo dovuto alla "precessione degli equinozi", cioè alla lentissima rotazione dell'asse di rotazione terrestre nello spazio.
Per osservare le stelle cadenti non sono pero' necessari i telescopi. Basta una buona vista, una comoda sdraio e soprattutto un cielo buio e limpido e tanta pazienza.
La costellazione di Perseo, ove è situato il radiante, sarà visibile per tutta la notte, raggiungendo la massima altezza sull'orizzonte - circa 65 gradi- all'alba.



L'intero periodo di osservabilità delle Perseidi si estende comunque, sia pure con minore intensità rispetto al periodo del massimo, dal 15 Luglio al 24 Agosto.


La cometa Swift Tuttle 1992t
fotografata al suo ultimo passaggio ravvicinato alla Terra

(foto F.Bordignon, F.Paglia,
Osservatorio Schiaparelli -13.11.1992)



Le condizioni di visibilità per il 2008
Nel 2008 le condizioni di visibilità di questo sciame saranno moderatamente favorevoli poichè la luna sarà crescente di circa 10 giorni e con il suo chiarore cancellerà in serata le meteore più deboli. Tuttavia la luna tramonterà poco dopo la mezzanotte (il giorno 11) e verso l'una nella serata del 12 consentendo una osservazione ottimale nella seconda parte della notte, quando tra l'altro sorge il radiante. Anche se l'attività negli ultimi anni si è un poco ridotta rispetto agli anni '90, più prossimi al passaggio della cometa Swift Tuttle, sarà possibile osservare fino a una stella cadente/minuto prima dell'alba del giorno 12.

Le condizioni di visibilità per il 2009

Il picco si verifica dal 10 al 14 agosto, con culmine verso il 12 agosto. Quest'anno, poco prima dell’alba del 12 agosto è atteso un aumento del numero di meteore rispetto alla normale attivita', a causa dell’incontro con concentrazioni di residui di vecchi passaggi della cometa Swift Tuttle. Purtroppo ciò accadrà quando da noi sara' gia' giorno. Comunque sarà interessante osservare prima dell'alba, quando si potrebbero verificare cadute notevoli. La “pioggia” dovuta alla componente annuale (quella presente anche nei giorni prima e dopo) dovrebbe mostrarsi piu' cospicua il 12 gia' prima del crepuscolo serale, ma noi potremo cominciare a seguirla quando il radiante sarà sorto dall'orizzonte, poco prima delle 22h. Per tutta la notte sara' presente il chiarore della Luna che purtroppo disturbera' le osservazioni



Le condizioni di visibilità per il 2010

Quest'anno la luna sarà una sottile falce crescente (luna nuova il giorno 10 Agosto) nel giorno del massimo delle stelle cadenti e quindi non disturberà le osservazioni. Il massimo dello sciame, come di consueto, si situa nella seconda parte della notte 12-13 Agosto quando il radiante (costellazione di Perseo) sorgerà a Nord-Est. Alcuni scienziati stimano che il tratto di orbita della cometa Swift Tuttle che la terra incrocerà nel 2010 potrebbe essere stato perturbato dal pianeta Saturno e quindi un poco più vicino al nostro pianeta rispetto al solito. Antiche orbite della cometa (passaggi del 1349 e 1479) potrebbero creare dei picchi secondari di meteore tra le ore 14 e le ore 21 del giorno 12, quando in Italia sarà purtroppo ancora giorno.

" PERSEIDI" - UNA SERATA CON IL NASO ALL'INSU' - 12 AGOSTO 2009

In collaborazione con il Comune di Varese, la Provincia di Varese e l’Ufficio Scolastico Provinciale, l'incontro con il pubblico in occasione delle stelle cadenti "Perseidi" che da anni si teneva tradizionalmente alla Cittadella di Campo dei Fiori è stato spostato nell'incantevole parco di Villa Toeplitz. La manifestazione, parte dell'anno Internazionale dell'Astronomia 2009, è stata premiata dalla presenza di oltre 500 persone accorse per prendere parte all’iniziativa. Sant’Ambrogio è stata presa d’assalto. Verso le ore 21, quando ormai era calata la notte, Giuditta Galli ha intrattenuto il pubblico sul fenomeno : che cosa sono le stelle cadenti e da dove si originano quelle luci che vediamo sfrecciare nel cielo, con l'ausilio di spettacolari immagini proiettate su uno dei grandi schermi recentemente donati all'associazione.
Nel corso della serata, il pubblico ha potuto apprezzare sia il passare fugace di alcune meteore, sia la visione di diversi oggetti celesti inquadrati dai nostri telescopi speditivi montati appositamente sul grande prato. Ogni tanto il brusio della folla veniva interrotto da esclamazioni di ammirazione per il passaggio delle meteore più luminose e chissà quanti desideri saranno stati esauditi! Le osservazioni sono continuate fin dopo mezzanotte, quando abbiamo dovuto chiudere i cancelli della villa, mettendo la parola fine all'osservazione di un cielo meraviglioso che ha affascinato il numeroso pubblico presente.

Ancora una volta abbiamo adempiuto allo scopo principale della nostra associazione: la divulgazione popolare, creare cioè un ponte di comprensione fra la gente e la scienza, come contemplato dallo statuto voluto dal nostro Fondatore e Presidente, Salvatore Furia.

Grazie a tutti i partecipanti e

..............a tutti i nostri volontari che hanno organizzato e gestito la serata con professionalità e tanto entusiasmo. Bravi, ragazzi!




Comunque ricordiamo che per l'osservazione delle stelle cadenti non occorrono telescopi, ma solo una bella sedia a sdraio comoda, oppure un plaid e soprattutto, fattore molto più difficile da trovare, un luogo buio, lontano dalle luci delle città, dalle autostrade, dalle discoteche, dagli Ippodromi.
Occorrono buoni occhi e tanta, tanta pazienza!

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